Dream Diary


Prendere in giro una band che suona come una versione ammorbidita dei Pains Of Being Pure At Heart è facile quanto fare gli snob sui Radiohead. Ma la recensione di You Are The Beat, l'album di debutto dei Dream Diary, scritta da Larry Fitzmaurice su Pitchfork mi sembra davvero troppo crudele, e pure un po' sessista. Insiste soprattutto sulla voce di Jacob Danish Sloan: "his thin-lipped, super-affected delivery makes the entire Slumberland batting order look like a bunch of Pavarottis".
Ok, la band di Brooklyn non brilla per originalità (non mi pare che oggi sia chissà quale colpa). Però a me sembra che proprio l'uso delle voci potrebbe diventare una delle chiavi di volta per rendere il loro suono più incisivo, lasciando perdere qualche leziosità, staccandosi dal modello Smiths e puntando su belle armonie alla Teenage Fanclub. Qui e là nel disco lo fanno e riescono bene.

(mp3): Dream Diary - Is He Really Mine?

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