Ieri The Queen Is Dead, il terzo epocale album degli Smiths, ha compiuto 25 anni. Sarà che la celebrazione del decennale mi era sembrata più sentita (oh, a me piace anche la compilation tributo The Smiths Is Dead), sarà che il ventennale cadeva già "nell'epoca di internet", e quindi tutto perdeva un po' di spessore, ma il quarto di secolo del "ragazzo con la spina nel fianco" e del nostro double-decker bus preferito mi ha coinvolto piuttosto poco. Ormai gli Smiths sono diventati un cliché del nostro Nuovo Mondo Indie, e non mi è sembrato nemmeno di leggere in giro troppi articoli interessanti.
Poi stamattina Francesco mi ha segnalato il bello speciale di una quindicina di pagine su Mojo di aprile, compresa un'analisi di Jon Savage sulla portata politica del disco: trovate tutto scansionato per bene sul forum "Morrissey-solo".
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