Devo dire che alla decima classifica dei dischi di fine anno suonata in radio pensavo avrei cominciato ad accusare un po' di stanchezza. Invece continuo a trovare divertente quel mettermi lì una sera di dicembre a cercare per casa e tra i vari computer tutti i dischi ascoltati, tornare sulle parole scritte qui o altrove per provare a raccontarli e racchiudere tutto in una sola istantanea.
L'abituale disclaimer recita: questi non sono "i migliori dischi dell'anno secondo me", ma soltanto quelli che mi hanno fatto più compagnia nel 2011. Fate conto che sia un piccolo diario in musica di questi mesi ormai passati, tra quello che è andato in onda e quello di cui si è chiacchierato su queste pagine.
Trovate l'ultimo maldestro podcast su Vitaminic con la classifica "suonata" e un paio di provvidenziali collegamenti, mentre nella foto di gruppo accanto qualcuno riconoscerà sullo sfondo il vinile dei Welcome Back Sailors, uno degli album che mi è dispiaciuto di più lasciare fuori dalla Top Ten e che ho voluto recuperare in qualche modo.
10) Girls - Father, Son, Holy Ghost [Turnstile]
Il mio disco "classico" di quest'anno, quello capace di portarmi ovunque, da Costello a Battisti passando per i Deep Purple.
9) Comet Gain - Howl of the Lonely Crowd [Fortuna Pop]
«La fuga nei propri sogni e la tenacia di restare a combattere e difenderli. La desolazione urbana e il piccolo personale pantheon in bianco e nero che ti salva.» (*)
8) Clap Your Hands Say Yeah - Hysterical [V2 Cooperative]
«Ci volevano proprio quei cervellotici misantropi dei Clap Your Hands Say Yeah per cantare la mancanza di una mancanza, e raccontarla come un amore.» (*)
7) Let's Wrestle - Nursing Home [Full Time Hobby]
«I Let's Wrestle sono i miei campioni dell'imbarazzo, per un attimo li vorrei abbracciare, e un attimo dopo mi sembrano dei piccoli sbandati punk che avrei paura a incontrare la sera nella stazione della metro». (*)
6) I Cani - Il sorprendente album d'esordio de I Cani [42 Records]
Difficile pensare a cosa è successo alla musica in Italia quest'anno senza tirare in ballo anche loro. Istantanea feroce del presente, il disco, e probabile primo segnale di un notevole futuro, la band. (vedi anche *)
5) Yuck - Yuck [Fat Possum]
Mi piace mettere in classifica nel 2011 un disco che potrebbe tranquillamente arrivare da vent'anni prima. Se avesse un hashtag sarebbe qualcosa tipo #DinosaurJrPavementSonicYouthTeenageFanclub.
4) A Classic Education - Call It Blazing [Lefse / La Tempesta]
«Quello che si dovrebbe desiderare nella vita è proprio non perdere mai la capacità di provare stupore, no?» (*)
3) Veronica Falls - Veronica Falls [Bella Union]
«L'indie rock del caro estinto.» (*)
2) Real Estate - Days [Domino]
«Definire un suono sfuocandone i contorni, togliendo consistenza alla nostalgia, immergendosi pigramente in una piscina di riverberi senza nemmeno sfiorare le correnti del lo-fi.» (*)
1) Ex-Otago - Mezze stagioni [autoprodotto]
«Questo ritrovarsi non più giovani, né già davvero adulti nell’Italia di oggi.» (*)
L'abituale disclaimer recita: questi non sono "i migliori dischi dell'anno secondo me", ma soltanto quelli che mi hanno fatto più compagnia nel 2011. Fate conto che sia un piccolo diario in musica di questi mesi ormai passati, tra quello che è andato in onda e quello di cui si è chiacchierato su queste pagine.
Trovate l'ultimo maldestro podcast su Vitaminic con la classifica "suonata" e un paio di provvidenziali collegamenti, mentre nella foto di gruppo accanto qualcuno riconoscerà sullo sfondo il vinile dei Welcome Back Sailors, uno degli album che mi è dispiaciuto di più lasciare fuori dalla Top Ten e che ho voluto recuperare in qualche modo.
10) Girls - Father, Son, Holy Ghost [Turnstile]
Il mio disco "classico" di quest'anno, quello capace di portarmi ovunque, da Costello a Battisti passando per i Deep Purple.
9) Comet Gain - Howl of the Lonely Crowd [Fortuna Pop]
«La fuga nei propri sogni e la tenacia di restare a combattere e difenderli. La desolazione urbana e il piccolo personale pantheon in bianco e nero che ti salva.» (*)
8) Clap Your Hands Say Yeah - Hysterical [V2 Cooperative]
«Ci volevano proprio quei cervellotici misantropi dei Clap Your Hands Say Yeah per cantare la mancanza di una mancanza, e raccontarla come un amore.» (*)
7) Let's Wrestle - Nursing Home [Full Time Hobby]
«I Let's Wrestle sono i miei campioni dell'imbarazzo, per un attimo li vorrei abbracciare, e un attimo dopo mi sembrano dei piccoli sbandati punk che avrei paura a incontrare la sera nella stazione della metro». (*)
6) I Cani - Il sorprendente album d'esordio de I Cani [42 Records]
Difficile pensare a cosa è successo alla musica in Italia quest'anno senza tirare in ballo anche loro. Istantanea feroce del presente, il disco, e probabile primo segnale di un notevole futuro, la band. (vedi anche *)
5) Yuck - Yuck [Fat Possum]
Mi piace mettere in classifica nel 2011 un disco che potrebbe tranquillamente arrivare da vent'anni prima. Se avesse un hashtag sarebbe qualcosa tipo #DinosaurJrPavementSonicYouthTeenageFanclub.
4) A Classic Education - Call It Blazing [Lefse / La Tempesta]
«Quello che si dovrebbe desiderare nella vita è proprio non perdere mai la capacità di provare stupore, no?» (*)
3) Veronica Falls - Veronica Falls [Bella Union]
«L'indie rock del caro estinto.» (*)
2) Real Estate - Days [Domino]
«Definire un suono sfuocandone i contorni, togliendo consistenza alla nostalgia, immergendosi pigramente in una piscina di riverberi senza nemmeno sfiorare le correnti del lo-fi.» (*)
1) Ex-Otago - Mezze stagioni [autoprodotto]
«Questo ritrovarsi non più giovani, né già davvero adulti nell’Italia di oggi.» (*)
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