Young & old

Tennis
Poveri Tennis, per fortuna hanno sempre i loro viaggi in barca. Il tono generale delle recensioni del loro secondo album Young & Old, anche quelle abbastanza positive, sembra sempre lasciare tra le righe un certo "vabbè, parliamone adesso, non troppo male dopo tutto l'hype che abbiamo spinto l'anno scorso per Cape Dory, ma poi dimentichiamocene".
Esemplare mi sembra il giudizio di Marc Hogan su Pitchfork: "Young and Old is another example of a promising young act that found an audience quickly on the internet before fully coming into its own powers. In other words, it's pretty good, but also a bit disappointing". Parole che suonano antipaticissime e anche abbastanza ridicole, dopo che l'internet l'aveva fomentato Pitchfork per primo, per mesi e mesi.
Una frase del genere sposta l'attenzione dal fruire la musica per quello che è all'ecosistema che della musica si nutre e si dimentica. Una catena alimentare pubblicitaria che sembra non riuscire a ragionare se non secondo uno schema rudimentale a livello di Gioco dell'Oca, e i Tennis ora si trovano nella casella "deridere".
Per giunta i Tennis farebbero parte della categoria "indiepop", canzoni che all'incirca rientrano in una gamma di emozioni abbastanza sentimentale o romantica, e non c'è niente di più facile che buttarci sopra sarcasmo un tanto al chilo.
Il fatto che in questo secondo lavoro la band (or un trio) tenti di smarcarsi dal campo della semplice malinconia retromaniacale a bassa fedeltà per aggiungere coloriture quasi Northern Soul, vedi Robin o High Road, mi pare venga tenuto in scarsa considerazione. Ok, la storia della barca, ancora, ma It All Feels The Same potrebbe essere uscita da un disco dei Camera Obscura, e Traveling è puro Cardigans del 1994, nomi che nessuno prenderebbe in giro.
Sì, è vero, i pezzi che cercano una ritmica più calda come Origins, Petition o My Better Self, sono più stanchi, d'accordo, Alaina Moore non è Alicia Keys, e anch'io ho pensato che avrebbero potuto tranquillamente stare su un EP a parte. Ma credo sia un difetto tutto sommato trascurabile. Nonostante tutto, tra un disco non eccezionale ma molto piacevole e una recensione sagace e ben scritta, continuo a preferire il primo. Young & old, già.

(mp3) Tennis - Traveling

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