Se provieni da Göteborg, il tuo sette pollici di debutto è un vinile trasparente pubblicato dalla svedese Luxury insieme alla britannica Dufflecoat Records, e nel mio feed sei citato almeno una volta al mese da Alistair Fitchett, la probabilità che tu faccia musica che ho voglia di ascoltare e riascoltare è davvero molto alta.
E i Cave Cat non fanno eccezione, con due canzoni dalle chitarre abrasive che lasciano però filtrare una malinconia d'altri tempi: la b-side The Abject ricorda addirittura qualcosa dei primi Interpol (o se vogliamo risalire alle origini, si potrebbbero citare i Chameleons), ma è Deception che per me quasi sfiora la perfezione, con un post-punk che si incupisce di shoegaze e mentre vola sembra sempre sul punto di lacerarsi:
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