I can hear it when you sing


Milk Teddy



Forse mi lascio suggestionare da certi titoli della scaletta (Suburbs Mistery, Secret, Nightworkers...), però la prima cosa che mi affascina di Zingers, album di debutto degli australiani Milk Teddy, è la sensazione che ci sia qualcosa di poco definito ma incombente dietro questa musica. Tutto sembra a prima vista ordinario: jangling guitars e melodie distese, ritmi indolenti e menzioni di Television Personalities e Lou Reed nella biografia. Ma qui i riverbi di tanto altro pop a bassa fedeltà contemporaneo non disegnano pigri pomeriggi, sole e orizzonti balneari. Qualcosa si insinua tra le onde. Forse un lamento? La voce non rimane seppellita dai feedback, spesso cerca di scavalcarli, acuta e pungente, ma tutto rimane in qualche modo opaco. I Can Hear It When You Sing, dice un altro titolo. E in fondo, anche se forse è vero il contrario, fornisce una chiave giusta. Non resta che lasciarsi incantare da un crescendo da brividi come quello di Going To Sri Lanka o partire alla ricerca di Michael, in cui alla fine ti domandi se quello che si è perso è lui oppure siamo noi. Sospeso dietro una sfuggente messa in scena pop, il mistero delle canzoni dei Milk Teddy resta senza soluzione, ed è una meraviglia.



(mp3) Milk Teddy - I Can Hear It When You Sing

Commenti