Una ragazza in shorts di jeans stesa sul letto nella sua stanza a Los Angeles suona due accordi sulla chitarra elettrica. Mormora una melodia presa a prestito dai Ramones senza rendersene conto. Rime baciate, quasi da girls group Anni Sessanta, le salgono spontanee alle labbra e scoppia a ridere ancora un po' stonata.
Io Colleen Green me la immagino un po' così, sempre nel sole del pomeriggio West Coast e con le All Star sempre sulla strada. Sa benissimo che a molti sembra solo una versione in scala ridotta e più slacker di Best Coast, ma non credo le importi troppo. In fondo, entrambe hanno di mira una certa essenzialità del rock. Colleen Green intende raggiungerla per sottrazione, e per accompagnare la sua sgarbata chitarra ha scelto soltanto una drum machine (anche questa probabilmente registrata con un telefono vinto nelle patatine). Allo stile di band come Dum Dum Girls ribatte con l'ironia, e anche se il suo album d'esordio Sock It To Me alla lunga può risultare ripetitivo, si percepiscono una spontaneità e una voglia di divertirsi che in qualche modo me la fanno stare simpatica.
Non sarà stato un caso che nell'ultima puntata del podcast sia io che la Marta ci fossimo portati in scaletta una sua canzone. La mia preferita è quella che chiude l'album, Number One, ma poi abbiamo suonato la più programmatica Heavy Shit.
(mp3) Colleen Green - Number One
(mp3) Colleen Green - Heavy Shit
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