Curioso disco questo Mind Maps, secondo lavoro per l'australiano Great Earthquake, al secolo Noah Symons. Ogni volta che ritornavo ad ascoltarlo avevo quasi l'impressione di ritrovarmi per le mani un album nuovo. I suoni erano gli stessi: quei colpi asciutti di batteria, i riff circolari della chitarra, il glockenspiel ricorrente, quelle tastiere spigolose, ma sembrava di sentirli tutti scombinati, la struttura delle canzoni mi restava inafferrabile. Niente di matematico o troppo astratto. Era solo che la suggestione in questa musica nasce più dal ritmo che dalla melodia: è più un lasciarsi andare che un seguire. Nove tracce strumentali in cui la voce fa comunque la sua parte, ma utilizzata come strumento, come un sample tra gli altri: vedi il coretto di Appropriate, che non sarebbe dispiaciuto a certi vecchi Architecture In Helsinki, il fischiettare di Human Activity, oppure il travolgente crescendo di Coping Mechanisms.
Il comunicato di presentazione che accompagna l'album cita i Gang Gang Dance come riferimento e definisce Great Earthquake "one-man loop master" (e davvero deve essere uno spettacolo vedere come viene reso questo suono dal vivo). Ma come ultimo indizio per destare la vostra curiosità aggiungo solo che Noah Symons è anche il batterista dei Last Leaves, band che vede al suo interno anche Marty Donald, Louis Richter e Mark Monnone, ovvero tre quarti dei cari vecchi Lucksmiths.
(mp3) Great Earthquake - Human Activity
Great Earthquake - Appropriate (Mystery Twin remix)
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