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La storia di come durante il Record Store Day i Boards Of Canada hanno pubblicato venti secondi di nuova musica e seminato (in giro per il mondo?) indizi sul loro prossimo fantomatico album, tra dischi occultati e misteriosi codici numerici che qualcuno si prende la briga di decifrare (i devoti dei BoC sono una razza davvero inquietante), da un lato mi affascina e anche se sembra uscire da una versione indie del Pendolo di Foucault riconosco che c'è del genio in tutto questo. Ma dall'altro mi fa domandare fino a dove si devono spingere oggi i musicisti per strappare un titolo e creare un po' di mito intorno a una cosa che dovrebbe risultare già di per sé miracolosa come la musica, impresa che peraltro ai Boards Of Canada è sempre riuscita naturalissima.

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