È da una settimana che non aggiorno il blog e l'unica cosa che in questi giorni avevo davvero voglia di postare erano le strepitose fotografie scattate da Hedi Slimane (designer di casa Saint Laurent, ex Dior, tanto per buttare lì un paio di nomi) all'ultimo Burgerama, il festival annuale della californiana Burger Records. Nel più sanguigno bianco e nero, un bel po' di sudore rock'n'roll e stile, stile a non finire.
Se poi volete conoscere meglio "an indie label that made its reputation selling $6 limited-run cassette tapes of bands such as Diarrhea Planet and the Vomettes", c'è un bell'articolo sul L.A. Times, che sintetizza così la filosofia Burger Records: "They took '90s DIY culture and gave it a '60s teen-pop makeover".
Oppure potete leggere l'intervista di VICE con i due fondatori Sean Bohrman e Lee Rickard fatta proprio nel backstage del festival. Si respira bene l'entusiasmo di questi fanatici di assurdi gruppi di garage rock mai usciti dal proprio garage, che quasi senza accorgersene si lasciano andare a una dichiarazione commovente in pieno spirito "doing it for the kids":
"We want to put out bands still in high school. It’s like they’re in prison, stuck there with nothing to do. And if you throw a band or a tape in there, they’re just gonna eat it up because everything else there is school, and people hate school".
La Luz - Sure as Spring
Dead Ghosts - Roky Said
King Tuff - Sun Medallion
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