Life is a camera, and I cannot get near ya



Certe giornate sembrano fotografie fatte con un fish-eye abnorme e inesorabile. Si fagocitano tutto e di te resta solo un guscio che si accascia, un po' a caso. A volte reagisci e ti rialzi, a volte sai che ne uscirai soltanto accelerando la deriva. Nella seconda ipotesi può tornare utile Drop, il nuovo album degli infaticabili californiani Thee Oh Sees. Un disco di rock psichedelico che si cura di non tralasciare nessuna, ma proprio nessuna sfumatura di significato del modo di dire "gran viaggione". Dall'asfittica apertura di Penetrating Eye alla serena trasparenza della conclusiva The Lens, tutti i colori e tutti i profumi sono qui racchiusi, purché sappiano di lontananza, smemoratezza, ipnosi ed estasi. Savage Victory è un'ossessiva spirale che si scioglie in un torbido kraut, la title track si presenta truccata da festa glam Anni Settanta, l'acida Encrypted Bounce sembra nascondere una tensione crescente e ostile sotto quel falsetto sbarazzino, mentre The King's Nose è il prevedibile tributo Barrett, introverso e a tratti sognante. Davvero non manca nulla, nemmeno un tocco di sax suonato da Mikal Cronin su Put Some Reverb On My Brother: Preparate le valigie, lasciatele davanti alla porta di casa spalancata e andatevene via di qui. Con questo disco non sarà difficile sparire.



(mp3) Thee Oh Sees - Encrypted Bounce (A Queer Song)

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