La notizia del ritorno dei Death From Above 1979 ieri ha fatto il giro dei blog e delle webzine senza particolari increspature né critiche. Il peggio mi pare d'averlo letto tra i commenti di Stereogum: "sounds like a future car commercial". Siamo a questi livelli di cattiveria. Il ciclo di vita delle reunion e "la puntualità delle mode musicali" (cit.) ci ha del tutto assuefatto, e una band il cui unico album risale a dieci anni fa ritorna con un singolo che potrebbe tranquillamente uscire da quell'unico album risalente a dieci anni fa ("aggiungi qualche tastiera grassa"), senza nessun problema. Non mi stupirei se entro l'estate arrivasse anche qualche remix firmato Boys Noize, Crystal Castles o altro nome fluorescente nu-rave.
Trainwreck 1979 potrebbe essere solo un altro piccolo segno dell'immobilità di queste retro-stagioni, in cui tutto torna in circolo, anche un ritornello degno di una b-side dei primi Killers, ma che piazzato al momento giusto in pista funzionerà. Oppure è l'ennesima conferma che gli Anni Novanta sono stati un decennio dalla "personalità" talmente sfuggente e inafferrabile, che nemmeno l'inesorabile macchina del revival è riuscita a fagocitarli del tutto, e così stiamo già passando al revival degli Anni Zero.
Poi butti un occhio al video di questo singoletto so relevant, e vedi che è fatto con le spillette. "But I was there".
(mp3) Death From Above 1979 - Trainwreck 1979
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