Un paio d'estati fa ero rimasto folgorato da questa band australiana alla Twerps / Real Estate che si era inventata per scherzo il genere "sandalgaze". Proprio da quei Pageants arriva Ian Wallace che, insieme a Will McFarlane (Shocking Pinks), ora ha dato vita ai Melbourne Cans. Il nome è un prestito dal gergo che da quelle parti indica la birra in lattina più economica. In realtà nelle canzoni del loro debutto Moonlight Malaise non c'è niente che faccia pensare a qualcosa di trasandato o modesto. Anzi, il comunicato che li presenta giustamente tira in ballo nomi di un certo rilievo, dalle Shangri-Las e le Crystals fino ai Jesus And Mary Chain e Chris Isaac. Il singolo Final Flight ha l'ambizione di suonare come "the holy union of Edwyn Collins fronting Crystal Stilts", e in effetti la voce baritonale di Wallace caratterizza la musica dei Malbourne Cans in maniera forte. Per esempio l'apertura di Wolves of the Diner Mile oppure Hot In The Head mi hanno ricordato qualcosa del modo di narrare springsteeniano. In generale, è un approccio rock'n'roll sanguigno e senza fronzoli, alla Wedding Present, molto diretto, quasi sfacciato, prendere o lasciare. A fare da contrappunto, arrivano momenti deliziosi come Fallen Angels o Rattlesnakes, schietto retrò da ballo di fine anno della High School. Non a caso, Prom Night è anche il titolo di una piccola perla indiepop che vede alla voce la tastierista Nina Renee (già nei Creeks), un esperimento riuscito che i Melbourne Cans dovrebbe ripetere.
(mp3) Melbourne Cans - Boys
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