In giro non si trovano molte recensioni dell’album di debutto dei Bad Family, ed è un peccato, perché è uno dei migliori dischi indiepop che io abbia ascoltato quest'anno. Una di queste si apre sparando che la band di Melbourne “could be someone's The Smiths”. Credo sia solo un modo molto generoso per dire che i Bad Family fanno una musica influenzata da suoni che oggi identifichiamo soprattutto con gli Ottanta inglesi, ma è un discorso che porta un po' fuori strada. In effetti le scintillanti chitarre di Johnny Marr hanno più di un'eco in queste dieci splendide canzoni. Tipo l'attacco di Playing Spoons è What Difference Does It Make, o quello di Weak To Week è Heaven Knows I'm Miserable Now, giusto per fare un paio di esempi, d'accordo. Ma secondo me c'è dell'altro, e il singolo Kate & Tony ne era stata già una bella anticipazione. Una sensibilità in qualche modo più slacker, un tocco più ruvido che lascia sfumature più pungenti, qualcosa di immediato e non finito che mi conquista e mi costringe all'ascolto in repeat. Una delle mie preferite, Off To Bed, a me ricorda tantissimo i Pastels. O forse per i Bad Family sarebbe più opportuno citare un'altra band down-under come i Clean, che sapevano trasmettere nel loro pop un'idea di urgenza, un sottinteso nervoso e inquieto anche quando sembravano più spensierati. È uno stile che negli ultimi anni ha trovato diversi allievi, molti proprio dalle parti dell'Australia, come Twerps e The Stevens, che con i Bad Family hanno condiviso palchi e tour. A chi parla di indiepop e crede sia soltanto battimani, ragazzini malinconici col cardigan e sha-la-la, forse bisognerebbe far ascoltare dischi incantevoli ed esaltanti come questo.
(mp3) Bad Family - Off To Bed
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