Non m'importa quello che decidi tu, voglio soltanto ciò che è mio. Meglio ora, ma non prima. È solo che non dormo più, e non sogno, non sogno nulla. Noi siamo nati in una tempesta, ma ora che si è calmata dove te ne andrai da sola?
La poesia di Fraternal Twin è questa: scarna, disperatamente diretta e al tempo stesso inafferrabile. Come se mancassero dei pezzi del discorso, e le parole arrivassero a brandelli. La comunicazione risulta sempre sbilanciata. Tra noi e la voce che canta. Tra la voce che canta e la persona a cui si rivolge:
I have always been / a quiet mess
looking back at you / in your favorite dress
but you don't know / what I was thinking
C'è spesso qualcosa che non si sa, qualcosa che viene meno, qualcosa che dovrà accadere ma non è ancora qui, dentro queste storie. E allo stesso modo succede anche per la musica. Skin Gets Hot, il primo vero album di Fraternal Twin, racchiude canzoni che sembrano strappate via da altre canzoni, chitarre la cui elettricità è un fantasma di elettricità passata, o altrove, giri di accordi come edifici abbandonati, finestre che sbattono al vento. I primi riferimenti che mi sono venuti in mente sono stati quelli dei Bedhead e dei New Year. Altri hanno parlato di Elliot Smith (vedi, per esempio, la bellissima title track). In ogni caso niente di facile, pochi compromessi. In un paio di momenti, vuoi per quella voce distante ma comunque carica di amarezza, potresti pensare anche ai Notwist più uggiosi. In questa intervista vengono citati i Microphones e addirittura il nostro Gigi Masin.
All'inizio avevo notato il nome di Fraternal Twin perché avevo letto che era il progetto solista di Tom Christie, già bassista dei QUARTERBACKS, band che mi sta davvero a cuore. Ma il primo ascolto mi aveva preso in contropiede. Qui siamo da tutt'altra parte, ben lontani dal punk e dall'esuberanza emotiva e twee della creatura di Dean Engle. Nella musica di Fraternal Twin ogni elemento (pause, riverberi, rumori di fondo, loop) appare controllato e misurato, staccato dal resto come in una collezione di reperti chiusi dentro una bacheca, ormai scoloriti ma ancora carichi di significato. Parole e note che a prima vista potrebbero respingere qualcuno, troppo tormentate, troppo dolorose, ma che rivelano a poco a poco una sincera e vitale intensità. In fondo, come racconta lo stesso Christie, Skin Gets Hot "sums up a period of my life, when everything broke down and broke apart. Then everything came back together with this record".
(mp3) Fraternal Twin - Boil
Fraternal Twin - Skin Gets Hot
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