Sognare a occhi aperti, lasciarsi trasportare dalle ore e dai giorni. Quello che riesce meglio in certi pomeriggi d'estate, quello che meglio si accompagna alla musica dei Ducktails di Matt Mondanile (già chitarrista nei Real Estate). Il suo quinto album si intitola St. Catherine e non so, vorrei dare la colpa al caldo eccezionale di questa stagione, ma è un disco che, per la prima volta in una carriera praticamente perfetta, dalla coerenza invidiabile, ti fa venire voglia di lasciare un po' perdere tutta questa poetica del sognare a occhi aperti e dei pomeriggi d'estate. Non voglio certo fingere di essere uno che non se ne va mai pigramente alla deriva, ma l'impressione è che questa volta la divagazione di Mondanile abbia preso una traiettoria troppo larga. Dall'introduzione di Disney Afternoon, tra Stereolab e Pet Sounds, alla languida ma tutto sommato inconcludente chiusura di Reprise, sembra davvero passare troppo, troppo tempo. Che impressione avremmo se questo disco fosse stato un EP, più conciso e magari con qualche interludio strumentale in meno? Intendiamoci, non stiamo parlando di un brutto disco, e nemmeno di uno mediocre. L'assoluta eleganza della scrittura di Mondanile non è in discussione, la qualità del disco è eccellente (alla produzione Rob Schnapf, già collaboratore di Elliott Smith e Beck) e i suoni sono di una bellezza che rapisce (il singolo Headbanging In The Mirror, la title track...). Quello di cui si sente la mancanza è forse una certa leggerezza che in altre occasioni pervade i lavori di Mondanile. La libertà di non dover dire sempre tutto, di non dare spiegazioni, fossero anche in forma di canzoni (ok, so che vuoi mimare una certa semplicità vintage pop, ma non è necessario buttare via in maniera così eclatante versi come "Remember / dececember / and you’ll know why / the winter / it lingers into the sky”). Insomma, è come se quel "lasciarsi trasportare dai pomeriggi d'estate" fosse disturbato da troppa chiarezza e lucidità. Mondanile con St. Catherine mette a segno il suo lavoro più nitido e compiuto, ma forse proprio per questo (che incontentabile che sono!) sento la mancanza di certi orli più frastagliati, contorni lo-fi di un sogno ancora misterioso.
(mp3) Ducktails - Surreal Exposure
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