Una delle recensioni più negative di Green Lanes, il secondo album degli Ultimate Painting (un 4 scarso su Consequence Of Sound, se ne avete curiosità), nota una piccola cosa che mi sembra interessante e condivisibile: mentre l'ispirazione dell'eponimo debutto del 2014 "was cool and autumnal, Green Lanes emerges into sunlit, summery bliss". In questo passaggio, per me, sta uno dei meriti maggiori del disco. Anzi, mi sembra che gli Ultimate Painting abbiano trovato il modo di suonare più efficaci, incisivi e più fedeli anche al loro ottimo impatto live. Green Lanes ha un'anima con meno psichedelia e un po' meno California, mentre lascia in primo piano tutta un'altra serie di influenze necessarie: avanti quindi con i Velvet Underground (vedi l'apertura di Kodiak), certi Beatles rilassati (Break The Chain), i Teenage Fanclub più zuccherosi (Sweet Chris), mentre Woken By Noises ripercorre addirittura il sentiero del Subterranean Homesick Blues di Bob Dylan. In questo nuovo lavoro James Hoare dei Veronica Falls e Jack Cooper dei Mazes sono riusciti ad amalgamare tutti questi elementi senza dare mai l'impressione di esagerare. Tengono il loro passo sicuro, equilibrato e mai brusco, nemmeno nella frustrata (I’ve Got the) Sanctioned Blues, e sanno come fermarsi un attimo prima di suonare troppo prevedibili. Lungo tutto il disco si respira un'atmosfera calma quasi Yo La Tengo, una brezza calda ed estiva per l'appunto (vedi The Ocean), che mi pare esalti a meraviglia la musica della band. Forse a qualcuno sembrerà un disco che non vuole prendersi troppi rischi, ma in questo caso io direi che un'onesta consapevolezza dei propri mezzi finisce per dare consistenza al risultato e suonare molto più divertente.
(mp3) Ultimate Painting - Out In The Cold
Ultimate Painting - Break The Chain
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