Quei dischi indie rock di una volta, quei dischi fatti da persone adulte, messi assieme con le mani, le braccia, la forza. Quei dischi a cui guardavi perché ti insegnassero qualcosa della vita. Dove sono oggi quei dischi? Per favore, potremmo avere ancora, almeno ogni tanto, un disco suonato da qualcuno che non sembri stare nella musica solo per poter finire a qualche sfilata o dentro le gallery dei party? Per favore, potremmo avere ancora qualche disco indie rock capace di farci sentire migliori? Un disco con chitarre che sanno come fare rumore, ma non strozzate da rabbia adolescente? (I dischi rabbiosi sono spesso belli, e spesso utili allo scopo desiderato, anche se a volte corrono il rischio di essere inconcludenti - ma non stavo parlando di questo.) Un disco con una voce che mostri di sapere quello che sta dicendo, anche quando canta "I've got no views on it / It's just something that I do".
Ecco, uno di quei dischi là l'hanno pubblicato quest'anno i Blank Realm. Si intitola Illegals In Heaven e nonostante sia proprio tutto l'opposto del lo-fi, e nonostante si sforzi di tenere quasi sempre a bada il livello del rumore, è un disco poderoso, assordante e soprattutto consapevole. Anche quando cerca strade più pop (la gioiosa e straripante River Of Longing), docili ma non meno sorprendenti (Flowers In Mind, o la struggente Gold) è capace di esaltare. Si passa da un momento spigoloso e tagliente alla Q And Not U (Costume Drama), a un crescendo di ardenti synth che fa tornare in mente i Pixies era Trompe Le Monde (Palace Of Love), a un suono tutto nervi e muscoli tipo Wolf Parade (No Views). Non c'è pigrizia dentro questo album, non c'è una nota che i Blank Realm non sembrino pronti a difendere fino all'ultimo: "I’ve been spitting blood in the dirt, baby / I’m tired but I’m ready to fight". La voce di Daniel Spencer a volte ha accenti Dylaniani, a volte si strappa come se queste canzoni fossero l'ultima cosa che il mondo potrà ascoltare: "You can waste a day or waste your whole life / chasing fragments of dreams out in the night".
La band australiana ha realizzato con Illegals In Heaven un album di certo eterogeneo, che scintilla in cento direzioni diverse, ma con un solo, coraggioso, trascinante cuore al centro. Per rispondere alla domanda sui dischi indie rock di poco sopra, la conclusiva Too Late suona come con un testamento musicale: "It’s much too late now / they just don’t write them like that". Magnifica contraddizione.
Blank Realm - River Of Longing
Blank Realm - Palace Of Love
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