Mi piace l'etichetta "bedroom pop" perché ha l'ambizione di raccontare qualcosa sia della musica che descrive, sia di chi l'ascolta. La "cameretta" è un'idea così sbiadita, un'immagine dai contorni vaghi, ormai talmente legata al passato che prima o poi qualcuno si deciderà a costruire parchi a tema "Adolescenza nel Novecento", dove potremo affittare dodici metri quadrati di nostalgia, buttarci sui letti singoli con le cuffie, attaccare adesivi al muro, e tutto quello che sapremo del mondo esterno ci arriverà da riviste mensili, radio senza podcast e programmi televisivi senza torrent.
"I recorded this album in my walk-in closet and my room at my parents’ house", dice chiaro e tondo Peter Michel, alias Hibou a proposito del suo album d'esordio in uscita su Barsuk (oddio, da quanto tempo era che non parlavamo della Barsuk a polaroid!). Eppure, il risultato non è affatto claustrofobico. Ci sono i riverberi di chitarre cariche di brezze, ci sono melodie distese, ci sono i pezzi "per immaginare di ballare" (ovviamente guardandosi le scarpe), e ci sono suoni "piccoli" ma tutti al posto giusto. Se la versione post-chillwave del synth-pop Anni Ottanta ha rappresentato un po' il pensiero debole della musica di questi ultimi anni, tutto sommato Hibou ne fornisce una lettura solida e convincente. Forse senza picchi di originalità, ma con un certo gusto e alcune canzoni davvero azzeccate, come Sunder, Glow o When The Season Ends. Nonostante la raccolta comprenda alcuni singoli già distribuiti tra bandcamp e uscite precedenti, tutto fila liscio, senza pesantezze. In fondo, Hibou è giovane, ha già mostrato di saper produrre con una varietà di stili, e questo album è un buon modo per il punto della situazione. Saranno queste prime mattine più fresche, la malinconia dei lunedì, il cielo variabile e la testa altrove, ma lo streaming integrale che trovate qui sotto è arrivato proprio al momento giusto.
Hibou - Hibou (full album stream)
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