"Thank you very fucking much!"


METZ LIVE @ FREAKOUT CLUB, BOLOGNA, 2015/09/10



Settembre è la nostra primavera. Si schiudono i locali, sboccia la nuova stagione dei concerti, tornano a fiorire le notti. Verso casa, in bicicletta, attraversi la città liscio come un sorriso al buio, la maglietta appiccicata alla schiena, le orecchie del tutto fuori uso. Ripensi alle canzoni che ti hanno appena scaraventato addosso, a tutte le facce sudate che avevi intorno, alla bolgia al centro della stanza, a quelli che si abbracciavano andandosene via, ai giri a banco che hai fatto e a quelli che avresti voluto fare, ai regaz che hanno portato a dormire la band, a chi ha perso gli occhiali, a chi è rimasto senza un passaggio, al bacio di un attimo danneggiato che hai visto risplendere anche in mezzo al pogo. Ripensi alla scena, a come siamo tutti sfondo nelle foto di qualcun altro. Ogni cosa ritorna ricomincia, risaputa eppure irresistibile. Settembre ringiovanisce, o almeno così vogliamo credere ancora.

Ieri sera ci siamo trovati sotto al palco del Freakout, passavano in città i Metz, e quale migliore modo di far ripartire la giostra delle date live in città. Il trio di Toronto, che quest'anno ha pubblicato il secondo album su Sub Pop, ha pestato con ferocia la sua musica e noi. Le casse friggevano, non ce la facevano più, le scariche elettriche erano a tratti insostenibili. E nonostante tutto, i Metz non mi hanno mai dato l'impressione di non avere il completo controllo del massacro in corso. Il loro suono è duro ma non cieco. Noi volevamo la velocità, gli assalti, gli squarci del punk più pesante e rumoroso. Volevamo ritrovare l'aria irrespirabile di un concerto spietato. Abbiamo avuto tutto questo. La nuca mi fa ancora male. Bentornato settembre.








Metz - Spit You Out

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