Non ricordo bene il motivo, ma seguo Martin Courtney su Instagram. Non è che lì succeda molto: parecchie foto della sua bimba in giardino, qualche foto dei suoi viaggi di lavoro, foto di sua moglie in bicicletta. Non è il tipo di musicista che finirà mai in quegli articoli tipo "This Week In Celebrity Instagrams!" e mi piace proprio per quello. Forse continuo a seguirlo proprio perché mi ispira la stessa serenità della musica della sua band, i Real Estate.
Qualche settimana fa la Domino ha annunciato che sta per arrivare un album solista, intitolato Many Moons, e dalle prime tre canzoni che si possono ascoltare in streaming (qui sotto) direi che possiamo nutrire aspettative abbastanza alte. Nel comunicato che presenta il debutto, mi ha colpito una frase: il momento che questo disco cerca di catturare è quello in cui "the nostalgia that used to comfort you starts to feel unfamiliar". È il suono di un autunno in cui hai voglia di non abbandonarti alla tue solite rese compiaciute. Ti senti straniero, vuoto come una conchiglia. Hai voglia di tirare fuori qualcosa di buono da tutto questo andare e venire del tempo, "trying to do this the right way". Le chitarre sono come sempre limpide e le melodie terse. Tu in mezzo, devi decidere cosa fare, "it's hard to know if we can rely on anything".
Per Many Moons Martin Courtney si è fatto aiutare da Jarvis Taveniere dei Woods, Matt Kallman, già tastierista dei Real Estate, e dal cantautore Julian Lynch.
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