Soft Days, il nuovo album dei Sea Pinks, deve contenere qualche specie di incantesimo. Conosco a memoria dove vuole portarmi, so cosa vuole da me e so quale effetto mi fa, eppure continuo a seguirlo nota dopo nota. Mi dico che è per via di quelle melodie che tendono sempre a scendere, come la china di una malinconia risaputa. Mi convinco che la chiave sta in quelle chitarre, così fluide e squillanti al tempo stesso, tra atmosfere alla Smiths (Everything In Sight), Beach Fossils (Yr Horoscope), Real Estate (I Won't Let Go) e DIIV (Depth Of Field). Mi ripeto che è colpa della voce di Neil Brogan, all'apparenza trasparente e inoffensiva, e invece capace di tessere con calma una fredda tela che irretisce. Ma, in fondo, so bene che è la micidiale combinazione di tutti questi elementi (con un effetto Felt irresistibile) a non lasciarmi scampo. I "giorni morbidi" della title track sono quei giorni grigi e soffocanti in cui una pioggia sottile sembra restare sospesa come una nebbia. "Soft days" come i giorni in cui mi arrendo a me stesso. "I know I can't wait another day", ma malgrado ciò mi trovi ancora qui. Dentro queste canzoni c'è quella vaga aria oscillante che da qualche tempo etichettiamo come "surf", forse perché è una qualità di indiepop che ci porta a sognare qualche forma di evasione. E io sogno, oscillo e desisto: so dove questo disco vuole portarmi e torno sempre a seguirlo.
Sea Pinks - Ordinary Daze
Sea Pinks - Everything In Sight
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