Dato che i Pooches suonano indiepop e provengono da Glasgow non c'è recensione del loro album di esordio che non tiri in ballo paragoni con altre storiche band cittadine come Belle and Sebastian e Teenage Fanclub. Ora, sono completamente d'accordo sul fatto che i Pooches mostrino un notevole talento per le melodie più dolci e limpide, e di certo tra i momenti migliori dell'album ci sono alcune armonie e un sacco di ritornelli da cantare in coro, ma mi pare evidente che l'influenza degli illustri scozzesi sia tutto sommato relativa (sì, ok, è anche abbastanza ineludibile se fai indiepop). Piuttosto, c'è un altro nome "classico" che mi è venuto in mente più di una volta ascoltando queste dieci canzoni a presa rapida, ed è stato quello dei Tullycraft (oppure, se preferite, anche un po' quello dei Tender Trap). Vedi l'allegro nonsense di Japan o la deliziosa Mulligan. Meno irruenti, magari qui e là un po' più malinconici, ma i Pooches mi sembra facciano musica con quello stesso atteggiamento leggero e scanzonato, anche quando cantano temi meno allegri. "Someone else will come along / write you a better song / do less things wrong", racconta con un certo disincanto la prima parte di I'll Be Gone. Salvo poi, riconsiderare tutto poco dopo: forse non è poi così male che quella storia d'amore sia finita, e anche chi troverai dopo di me canterà "a shitty song / and they do everything wrong", ma io ormai "I'll be gone". Altrove si respira un'aria da piccola felicità domestica, una semplicità finalmente raggiunta e conquistata, una sincera amicizia che scalda il cuore. "I don’t want to be the kind of boy who thinks everything is about him", dicono con tutta la modestia del mondo in Everything, ed è proprio questo loro essere una band con i piedi per terra che li rende oltremodo simpatici (oltre, ovvio, al loro sound al 100% scozzese!).
Dato che i Pooches suonano indiepop e provengono da Glasgow non c'è recensione del loro album di esordio che non tiri in ballo paragoni con altre storiche band cittadine come Belle and Sebastian e Teenage Fanclub. Ora, sono completamente d'accordo sul fatto che i Pooches mostrino un notevole talento per le melodie più dolci e limpide, e di certo tra i momenti migliori dell'album ci sono alcune armonie e un sacco di ritornelli da cantare in coro, ma mi pare evidente che l'influenza degli illustri scozzesi sia tutto sommato relativa (sì, ok, è anche abbastanza ineludibile se fai indiepop). Piuttosto, c'è un altro nome "classico" che mi è venuto in mente più di una volta ascoltando queste dieci canzoni a presa rapida, ed è stato quello dei Tullycraft (oppure, se preferite, anche un po' quello dei Tender Trap). Vedi l'allegro nonsense di Japan o la deliziosa Mulligan. Meno irruenti, magari qui e là un po' più malinconici, ma i Pooches mi sembra facciano musica con quello stesso atteggiamento leggero e scanzonato, anche quando cantano temi meno allegri. "Someone else will come along / write you a better song / do less things wrong", racconta con un certo disincanto la prima parte di I'll Be Gone. Salvo poi, riconsiderare tutto poco dopo: forse non è poi così male che quella storia d'amore sia finita, e anche chi troverai dopo di me canterà "a shitty song / and they do everything wrong", ma io ormai "I'll be gone". Altrove si respira un'aria da piccola felicità domestica, una semplicità finalmente raggiunta e conquistata, una sincera amicizia che scalda il cuore. "I don’t want to be the kind of boy who thinks everything is about him", dicono con tutta la modestia del mondo in Everything, ed è proprio questo loro essere una band con i piedi per terra che li rende oltremodo simpatici (oltre, ovvio, al loro sound al 100% scozzese!).
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