Sporadica rubrica fatta con le vostre email e i miei sensi di colpa
Gli Arbes, da Melbourne, si presentano come "an iridescent teenage trio who manage to mix the dreamier side of Beach House with the neo-psychedelic pop of Unknown Mortal Orchestra". Colorano il loro dream pop con introversi ritmi dalle cadenze ipnotiche, e la voce di Jess Zanoni sembra arrivare da un altro pianeta per incantarti e rapirti. Il loro nuovo ottimo EP, intitolato Psalms, esce in cassetta per la Sports Day Records.
Hotel Del Salto è il nome d'arte di J Francis, giovane e promettente multistrumentista gallese. Bigger than Elvis è il suo singolo di esordio (in free download su Decidely Records) e ha un bel sound a metà strada fra Mac De Marco e Beck: "a love song not to a specific person but to a feeling, a character tale of unnecessary egotism which is used to hide ones true feelings and raw emotions".
I Wildhart sono un trio proveniente da Götheborg e stanno per pubblicare l'album di debutto Shine. Con il nuovo singolo Shake Off mettono a punto atmosfere calde e notturne al tempo stesso. L'obiettivo è mescolare "an organic and live feeling together with the more electronical songs".
Sempre dalla Svezia, ma questa volta da Stoccolma, arriva il ventiduenne Ellioth Axelsson, in arte soltanto Elliot, autore di un bedroom pop psichedelico, disturbato e "non convenzionale". Riferimenti principali e dichiarati: Ariel Pink e Deerhunter. Make Love To Me è il suo primo singolo.
A volte trovi nella casella di posta canzoni di cui non sai nulla (e da cui non ti aspetti nulla) ma che si rivelano perfette per il momento in cui piombano nella tua vita. Così è stato per questa eterea Dreaming Place, una piccola gemma di folk acustico in stile Joanna Newsom firmata HC Love, prima anticipazione di un album in arrivo il mese prossimo, Light Breaks.
James Leonard Hewitson ce l'ha coi social network e sostiene che passiamo troppo tempo davanti a uno schermo o chini sui telefoni. Uhm, OK. Nonostante tutto, riesce a incanalare questi pensieri in The Screen, un pezzo post-punk teso a sufficienza, tra un omaggio ai Parquet Courts e un giro al pub degli Sleaford Mods. Cambio di direzione abbastanza netto rispetto all'indie rock del debutto Care Less, Love Less. Un ripensamento? Forse ancora acerbo, ma concediamogli tempo.
I BATZ sono un quintetto garage rock di Melbourne, stanno per debuttare con un EP intitolato Night Terrors e dentro c'è questa Take It che pesta bene parecchio Yeah Yeah Yeahs:
I Soft Pyramids, cinque musicisti di Boston giunti al traguardo del secondo album, anticipano il prossimo Planes autoprodotto facendo girare la title track. Un bell'indie rock sanguigno tra Walkmen e Spoon e una voce che non passa inosservata.
Matthew and Me sono un duo britannico, suonano un indiepop che sa essere magniloquente ma anche molto limpido e luminoso, e se indovinano ancora qualche altro bel ritornello come quello di Silver, con questi cori a braccia spalancate, potrebbero anche fare il botto. In arrivo il nuovo EP Startpoint.
I Moses provengono da Wellington, Nuova Zelanda, e hanno appena pubblicato un album che riesce a mescolare in qualche modo influenze folk rock classiche con certe sonorità e atmosfere più inclini allo shoegaze. L'effetto è abbastanza straniante ma anche piuttosto riuscito. Drive Back Into Wellington è il loro nuovo singolo.
Gli Arbes, da Melbourne, si presentano come "an iridescent teenage trio who manage to mix the dreamier side of Beach House with the neo-psychedelic pop of Unknown Mortal Orchestra". Colorano il loro dream pop con introversi ritmi dalle cadenze ipnotiche, e la voce di Jess Zanoni sembra arrivare da un altro pianeta per incantarti e rapirti. Il loro nuovo ottimo EP, intitolato Psalms, esce in cassetta per la Sports Day Records.
Hotel Del Salto è il nome d'arte di J Francis, giovane e promettente multistrumentista gallese. Bigger than Elvis è il suo singolo di esordio (in free download su Decidely Records) e ha un bel sound a metà strada fra Mac De Marco e Beck: "a love song not to a specific person but to a feeling, a character tale of unnecessary egotism which is used to hide ones true feelings and raw emotions".
I Wildhart sono un trio proveniente da Götheborg e stanno per pubblicare l'album di debutto Shine. Con il nuovo singolo Shake Off mettono a punto atmosfere calde e notturne al tempo stesso. L'obiettivo è mescolare "an organic and live feeling together with the more electronical songs".
Sempre dalla Svezia, ma questa volta da Stoccolma, arriva il ventiduenne Ellioth Axelsson, in arte soltanto Elliot, autore di un bedroom pop psichedelico, disturbato e "non convenzionale". Riferimenti principali e dichiarati: Ariel Pink e Deerhunter. Make Love To Me è il suo primo singolo.
A volte trovi nella casella di posta canzoni di cui non sai nulla (e da cui non ti aspetti nulla) ma che si rivelano perfette per il momento in cui piombano nella tua vita. Così è stato per questa eterea Dreaming Place, una piccola gemma di folk acustico in stile Joanna Newsom firmata HC Love, prima anticipazione di un album in arrivo il mese prossimo, Light Breaks.
James Leonard Hewitson ce l'ha coi social network e sostiene che passiamo troppo tempo davanti a uno schermo o chini sui telefoni. Uhm, OK. Nonostante tutto, riesce a incanalare questi pensieri in The Screen, un pezzo post-punk teso a sufficienza, tra un omaggio ai Parquet Courts e un giro al pub degli Sleaford Mods. Cambio di direzione abbastanza netto rispetto all'indie rock del debutto Care Less, Love Less. Un ripensamento? Forse ancora acerbo, ma concediamogli tempo.
I BATZ sono un quintetto garage rock di Melbourne, stanno per debuttare con un EP intitolato Night Terrors e dentro c'è questa Take It che pesta bene parecchio Yeah Yeah Yeahs:
I Soft Pyramids, cinque musicisti di Boston giunti al traguardo del secondo album, anticipano il prossimo Planes autoprodotto facendo girare la title track. Un bell'indie rock sanguigno tra Walkmen e Spoon e una voce che non passa inosservata.
Matthew and Me sono un duo britannico, suonano un indiepop che sa essere magniloquente ma anche molto limpido e luminoso, e se indovinano ancora qualche altro bel ritornello come quello di Silver, con questi cori a braccia spalancate, potrebbero anche fare il botto. In arrivo il nuovo EP Startpoint.
I Moses provengono da Wellington, Nuova Zelanda, e hanno appena pubblicato un album che riesce a mescolare in qualche modo influenze folk rock classiche con certe sonorità e atmosfere più inclini allo shoegaze. L'effetto è abbastanza straniante ma anche piuttosto riuscito. Drive Back Into Wellington è il loro nuovo singolo.
Commenti
Posta un commento