Se non fosse esistita la Fortuna POP! non avrei saputo come riempire metà delle scalette dei miei anni alla radio. Non credo sia un'esagerazione affermare che l'etichetta fondata da Sean Price è stata semplicemente fondamentale nella piccola storia di quel bistrattato genere musicale che è l'indiepop. Eppure, anche da qui, dai margini, tanto del business quanto "delle cose che contano" per chi parla di musica, la Fortuna POP! è riuscita a diventare a suo modo un faro, una di quelle etichette di cui compravi ogni uscita "perché ti fidavi", un piccolo modello di coerenza artistica e di intraprendenza, continuando a trasmettere sempre anche una gran voglia di divertirsi.
All'Indietracks Festival dell'anno scorso Sean Price aveva annunciato che dopo vent'anni e circa 200 uscite era arrivato il momento di chiudere la label. Everything is ending here, e finisce in gloria. Ieri sera a Londra è infatti cominciato "Twenty Years Of Trouble", una cinque giorni di concerti e djset in varie location, con un cast da All-Star Game: dai Comet Gain a Darren Hayman, dai Tender Trap ai Martha, dai Would-be-goods agli Spook School, con l'aggiunta di un paio di reunion notevoli, come gli australiani Sodastream di cui si parlava ieri e i redivivi statunitensi Butterflies Of Love. Solo a guardare i poster delle varie serate già mi commuovo.
In queste settimane sono usciti alcuni articoli e interviste che mi sembra doveroso segnalare qui:
- "Bed bugs, Brexit and goodbyes: 20 years of indie, as told by Fortuna POP!" (The Guardian - intervista densa e sincera: "I think indie pop is dying off in a way"...)
- "20 years of trouble – Remembering the work of Fortuna POP!" (Loud And Quiet - con alcune foto bellissime!)
- "Fortuna POP! – The Little Label That Could" (Overblown - con i commenti di un sacco di band dell'etichetta, compresi i Pains Of Being Pure At Heart, con cui le cose non sono andate molto bene)
- "Fortuna POP! // On The Stereo" (London In Stereo - con una piccola playlist curata dallo stesso Sean)
- nel caso qualcuno di voi salga a Londra, lo staff della Fortuna POP! ha messo assieme una "Twenty Years Of Trouble // Food & Drink Guide"
- come post scriptum aggiungo anche "Of Loves, labels and Lexington burgers. Farewell Fortuna POP!", nonostante sia di qualche mese fa, perché è una bella lettura appassionata.
Qui sotto trovate il mio modesto e personale omaggio, ovviamente in forma di nastrone. Lo so, è sbilanciato verso la parte più recente del catalogo della Fortuna POP!, ma non ho la pretesa di fare una selezione esaustiva o "didattica" (per quella rimando al fantastico Be True To Your School, con le esilaranti note di copertina scritte dallo stesso Price). In questo mixtape niente di troppo raffinato o ricercato, solo le hit (ahahah!), perché quando si tratta di colpire al cuore, certe canzoni smettono di essere indiepop o twee: sono soltanto bellissime. E noi che le abbiamo ballate, le abbiamo sentite dal vivo nei posti peggiori, le abbiamo ricevute a qualche banchetto del merch dalle mani di Sean Price, siamo stati davvero molto fortunati.
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1) Comet Gain - You Can Hide Your Love Forever
"Well done, mate. Hai appena comprato la canzone più bella del mondo mai finita su un sette pollici". Non era un'esagerazione.
2) The Lucksmiths - T-Shirt Weather
Il suono della nuova primavera. Per sempre.
3) Allo Darlin' - The Polaroid Song
Forse uno dei più grandi talenti scovati dalla Fortuna POP!, passata da un set acustico con l'ukulele su un vagone di un treno a vapore ai sold-out di Londra.
4) Tullycraft - Lost In Light Rotation
Il ritorno della band che mi fece conoscere la parola "twee" fu uno dei più entusiasmanti frutti della lunga collaborazione tra Fortuna POP! e Slumberland.
5) Bearsuit - True Love Will Never Find You
Totalmente sgangherati e imprevedibili, giocavano d'anticipo su un linguaggio frenetico che poi avrebbero perfezionato i Los Campesinos, e sapevano essere rrriot anche con le trombette, le maracas e i costumi da orsetto.
6) The Pains Of Being Pure At Heart - Come Saturday
Il brivido folgorante, l'euforia che provammo tutti la prima volta che sentimmo le chitarre dei Pains, una cosa che ti paralizzava e ti faceva agitare tantissimo.
7) The Ladybug Transistors - Oh Christina
Come potrei fare questo nastrone senza la voce (e il sorriso) di Gary Olson? Quante volte avremmo suonato questa canzone alla radio?
8) Flowers - Lonely
Bisognerebbe ascoltare soltanto musica che ci fa saltare per aria, stringere i pugni e prendere a calci i giorni là fuori.
9) Crystal Stilts - Shake The Shackles
Seguivo la band di Brooklyn dalle prime uscite, ma questo fu forse il primo vero singolo che si poteva buttare sul dancefloor e fiondarsi a ballare buttando via cuffie e bicchieri.
10) Evans The Death - Catch Your Cold
Quella maniera squisitamente Brit di essere stilosi e arrabbiati allo stesso tempo.
11) Airport Girl - Between Delta And Delaware
Un nastrone per la Fortuna POP! deve per forza contenere almeno una traccia della band di Sean Price!
12) Let's Wrestle - Codeine And Marshmallows
Il passaggio dei Let's Wretle su FP! coincise con la loro "fase in cui cercavano di far credere di essere maturati", uscendo con un disco forse un po' intermittente e troppo uggioso, ma alla fine mi fa piacere poterli inserire qui.
13) Milky Wimpshake - Not Poetry
Il cantutore che ci insegnò che marxismo e tweepop andavano a braccetto.
14) The Spook School - I Don't Know
"Gender, sexuality and queer issues" mescolate a noise-pop e gusto per il nonsense e concerti che assomigliano più spesso a delle feste.
15) Martha - 1997, Passing In The Hallway
La band che chiuderà "Twenty Years Of Trouble", e così a occhio la più giovane band della casa Fortuna POP! e anche tra i più inclini a buttarla su sonorità più punk. Se esiste ancora un futuro per questa musica da sfigati, la risposta arriverà anche da ragazzi come questi.
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