Avevo letto che questo era il "primo" disco dei canadesi Lab Coast sulla label britannica Faux Discx, e nella fretta avevo creduto fosse un esordio. Già al primo ascolto ero rimasto parecchio colpito: sedici canzoni che, prese tutte assieme, possono quasi funzionare come un Bignami dell'indie rock esauriente e multiforme. Ci sono certe chitarre slabbrate Guided By Voices, ci sono certe atmosfere serene Yo La Tengo, alcune melodie belle distese Teenage Fanclub e un po' di lo-fi sporco alla Sebadoh. Proprio in fondo alla tracklist, spunta addirittura una gemma di indiepop agrodolce come Back To Your Future, che potrebbe tranquillamente stare in qualche sette pollici dei Rocketship o degli Unrest.
Insomma, questa "nuova" band di Calgary sembrava davvero averle indovinate tutte. In realtà, come ho scoperto poco dopo, il disco che stavo ascoltando è una compilation, una specie di introduzione al vasto catalogo dei Lab Coast, che risale addirittura al 2009 e che ha attraversato varie fasi. David Laing e Chris Dadge sono due infaticabili animatori della scena musicale della loro città, e il secondo ha collaborato con Chad Van Gaalen e Pre Nup, e ha pure suonato la batteria nel primo capolavoro degli Alvvays. Tra le tag del loro Bandcamp, compare anche "bedroom pop": ci può stare, per via dei contorni non troppo definiti e un po' slacker della loro scrittura, ma non commettete l'errore di sottovalutare queste canzoni e questa band.
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