Il primo singolo dei Kluster, da Malmö, è uno degli esordi più sorprendenti che mi sia capitato di sentire di recente. Over My Head, pubblicata dalla Rama Lama Records di Stoccolma (quella dei Steve Buscemi's Dreamy Eyes e dei Delsbo Beach Club), è un furibondo vortice di tre minuti che sembra uscito dalla penna di certi vecchi Broken Social Scene: travolgente e sovrabbondante, ma senza perdere mai il controllo della melodia. Davvero notevole. Il quintetto guidato dalla voce potente di Linnea Hall si è formato nel 2014 e ha già suonato in giro per l'Europa, a supporto di band come Frankie Cosmos e Nicole Sabouné. Io scommetto che ne sentiremo ancora parlare.
I Breathe Panel sono un quartetto di Brighton approdato la scorsa estate su FatCat. Suonano un indie rock che, a giudicare dalle prime prove, riesce a essere piuttosto solare e luminoso, perfetto per l'inizio della primavera che stiamo aspettando. Il loro nuovo singolo, per esempio, si intitola Carmine e a me ricorda molto gli ultimi Beach Fossils. Anticipa un album di debutto in arrivo il prossimo 13 luglio e chiamato come loro:
Una tappa in Grecia ormai sta diventando un appuntamento fisso di questa rubrica. Stavolta passiamo dalla Melotron Records di Salonicco che mi fa conoscere questo ragazzo di El Paso, Texas, Broderick Adams, in arte Vamping. Classico progetto "da cameretta", con ispirazione super malinconica Sarah / Creation e suoni che finiscono dalle parti di Wild Nothing, Day Wave e qui e là qualcosa dei primi Radio Dept. Ha da poco pubblicato in cassetta il nuovo disco Desert Plants: "The name of the album was inspired by walking through concentrations of walking stick cactus, prickly pear cactus, ocotillo and other desert flora. I was inspired by the plants' ability to survive such harsh climate and felt a parallelism of this to our ability as humans withstand adversity".
Gli Shark Toys hanno in curriculum uscite per Dead Beat, Emotional Response e Scotch Tapes: il fatto che facciano uscire il nuovo album su In The Red Records mi pare il giustissimo corononamento di una lunga carriera nel giro punk garage-rock di Los Angeles. Si intitola Labyrinth e contiene 14 tracce "sounding like early No Age meets Tyvek on uppers". Daniel Clodfelter, chitarra e voce, è l'unico componente fisso dal 2008 a oggi, e per questa uscita lo accompagnano Emanuel Farias alla batteria e Bill Gray (già nei Mae Shi) al basso. Se ogni tanto sentite partire dei sassofoni impazziti sono a cura di Mikal Cronin. Il singolo che "lancia" il disco è questa fenomenale Maze:
I Jeanines sono un nuovo progetto che vede coinvolto Jed dei nostri cari My Teenage Stride, insieme ad Alicia, che dà voce alle canzoni finora pubblicate via Bandcamp. Atmosfere super twee, tracce che sembrano appena uscite da un flexi di una fanzine inglese circa 1987, testimonianze di un mondo parallelo in cui le Talulah Gosh hanno vinto, e dove siamo tutti incredibilmente più puri e belli.
"If I stay, would you even care? If I leave, would you even care?": insomma, se questa traccia "was written inevitably after a night out” direi che forse non è stato un appuntamento memorabile, ma almeno ci ha regalato una bella perla di classico shoegaze. Kare, prodotta insieme al bassista dei Forever Cult Alex Greaves (già al lavoro insieme a Trash e Seeing Hands), è un nuovo interessante singolo self-released dei bdrmm (avete colto il calembour nel nome di una band che suona proprio bedroom pop? ok), giovane formazione di Hull guidata da Ryan Smith:
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