And I got this radio on


BODEGA SISTERS



Taggano le loro canzoni come "post-krautrockpopgaze", provengono da Stoccolma, pare che siano in cinque (ma non trovo una loro foto), vari membri facevano parte di altre band a me sconosciute come Gorilla Cult, Haschan Luego, Ave.L e Midvinterblot, e hanno un profilo Instagram con una cinquantina di follower: questo è più o meno tutto quello che sono riuscito a scoprire sui Bodega Sisters, band che mi ha fatto innamorare a prima vista, anzi al primo ascolto.

Il motivo è semplice: da queste loro prime prove, il paragone più forte che mi verrebbe in mente di fare è quello con certi Broken Social Scene. Se ci pensate, all'epoca della loro sua esplosione, il collettivo canadese fu una band formidabile, qualcosa che ti faceva dire "non ho mai visto niente del genere". Eppure non sembra avere lasciato eredi diretti nello scenario musicale contemporaneo. Immagino che sarà questione di cicli e idee che torneranno, ed è anche per questo che oggi mi esaltano così tanto questi Bodega Sisters.

La loro ultima strepitosa canzone si intitola Footnote / Static, è un viaggio di sei minuti super intensi, ed è contenuta in una compilation della label britannica Breakfast Record. Con una voce profonda, un po' National un po' Silver Jews, disegna questo ritratto, che sento un po' anche mio:



My typewriter’s fading

And I got this radio on, out of

Tuned to infrequencies

The static visage of man mirrored in an empty room

Inked in pen









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