Il tempo indifferente cambia il modo in cui ci abbracciamo, le parole che non ci diciamo. A un certo punto, scopri che tutta l'energia che mettevi nell'amore se ne va nello sforzo di tenere quel nome fuori dai tuoi pensieri. "I spend all my days trying to forget her face / She's so hard to erase, I dont think she can be replaced". Se sei abbastanza vecchio e cinico, questi semplici versi ti sembreranno quelle promesse-da-mattina-dopo, tipo "basta, ora smetto di bere". Se invece hai un cuore ancora un poco twee, non riuscirai a non innamorarti di Girl In Red, ovvero Marie Ulven, giovanissima cantautrice proveniente dalla cittadina norvegese di Horten. Ha pubblicato finora soltanto una manciata di canzoni registrate nella sua cameretta, ma rivela già una grazia e una facilità di scrittura che lasciano meravigliati.
I suoi innamoramenti sono totali (She Was The Girl In Red), il suo cuore è spezzato per sempre (Forget Her), la sua adolescenza inquieta la tiene sveglia di notte (4AM) e cita anche uno dei "film tumblr" per eccellenza (Say Anything) per convincere la fanciulla dei suoi desidderi a scappare con lei ("it's an old movie / you probably don´t know / but my mother showed me it years ago / so say anything"). La schiettezza con cui Girl In Red tocca temi delicati come il coming out è invidiabile: "I should be into this guy / but it's just a waste of time / he’s really not my type / I know what I like / no this is not a phase / or coming of age / this will never change". Per poi concludere con un'affermazione netta che molte persone farebbero bene a tenere più spesso a mente: "It's not like I get to choose who I love".
Siamo dalle parti di quel bedroom pop a bassa fedeltà che ricorda una giovane Frankie Cosmos, Adult Mom o Girlpool, per dare qualche riferimento, ma il talento e la consapevolezza sembrano già molto promettenti. In una delle poche interviste che si trovano in rete, Marie ammette con tutto il candore possibile "I love happy melodies and miserable lyrics", e io davvero non chiedo di più.
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