"Reverse play": una compilation indiepop


fadeawayradiate records - Reverse Play: C86 re​(​dis​)​covered - compilation



L'indiepop è un piccolo genere musicale che, molto più di altri, vive di incessanti recuperi e (ri)cicli. A volte sembra sfuggire, svanire, perdere di vista la sua stessa ragione d'essere. E poi, all'improvviso, torna sui propri passi con una spontaneità che ad altre musiche non perdoneremmo. A oltre trent'anni di distanza la categoria "C86", per esempio, continua a rappresentare un necessario punto di riferimento, una citazione inevitabile, anche se le generazioni di band che ne hanno tramandato il nome sembrano avere via via smussato certi spigoli e asprezze di quel momento fondativo. Forse anche questo è, a suo modo, un segno dei tempi, oppure è soltanto la forma che ha preso il carattere dell'indiepop per riuscire a sopravvivere.

Prendi la bella compilation Reverse Play: C86 re​(​dis​)​covered uscita da qualche giorno: il titolo mi aveva fatto pensare a una riproposta aggiornata della storica antologia di NME (idea che poteva essere interessante ma, in effetti, anche rivelarsi disastrosa), e invece mi sono trovato per le mani una serie di ottime cover di singoli in larga parte Sarah Records (o anche più distanti, come Softies e House Of Love), certamente affini ma la cui relazione con la "scena C86", concetto già labile di per sé, resta un po' complessa.

Sia come sia, questa nuova compilation funziona e si lascia ascoltare con grande piacere. La qualità media delle canzoni è molto alta: si va da una resa tutto sommato fedele e rispettosa di due classici dei Field Mice, come Emma's House eseguita dai The Catherines e If You Need Someone proposta dagli Arctic Flow, a riletture originali e sorprendenti, come la versione folk pop di Velocity Girl dei Prima Scream indovinata da Ed Ling. Da segnalare senza dubbio i Dayflower che superano in maniera brillante il non facile compito di affrontare un monumento come Pristine Christine dei Sea Urchins. Notevoli entrambe le interpretazioni riservate ai Pastels: Nothing To Be Done nelle mani degli estoni Pia Fraus diventa quasi shoegaze, mentre i tedeschi Lancaster trasformano Unfair Kinda Fame in una dolcissima ballata satura di riverberi ed echi.

La lodevole iniziativa di questa Reverse Play è della Fadeawayradiate Records di Amsterdam, emanazione su Bandcamp dell'omonimo blog, a sua volta curato da Estella Rosa, già voce di Nah!, qui presenti in scaletta con As Years Go By dei Friends. Un'ottima compilation per affrontare la fine dell'estate.











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