Gone for good

 Smiles -  Gone For Good


La fine del pomeriggio dell'ultima domenica di vacanza, il taglio di sole arancione sulla parete del corridoio, la finestra e la misura di cielo che soffia da questa parte. Le valigie già svuotate e messe via, gli armadi chiusi, esitiamo ancora un attimo prima di stappare la birra che ci meritiamo.

“Well, you say that it’s gone for good? Maybe you should”. L’anteprima del lato A di questo sette pollici di Smiles, uscito nel Singles Club per il trentennale della Slumberland Records, in realtà girava già da qualche mese ma è stato solo in questa amabile ora incerta, in questo epilogo inondato di luce, che è risuonato inspiegabilmente appropriato. Qualcosa si chiude, si consegna nelle foto ricordo e nei biglietti ritrovati nelle tasche, ma ci siamo arrivati preparati. Una ballata che parte pigra e poi si avvolge di riverberi, cori e archi in pieno stile Teenage Fanclub e Big Star. Forse avevo proprio bisogno di tutto questo nel passaggio di stagione che si inarca in questo ultimo sole.

Degli Smiles non si sa molto: Manny, senza altro cognome, ha un sacco di canzoni su Bandcamp e aveva pubblicato un EP per la Melters Records un paio d’anni fa. In quelle quattro tracce, oltre al suo smisurato amore per le nostre care chitarre scozzesi Anni Novanta, era evidente anche un certo omaggio a Elliott Smith. Questa produzione più recente, invece, risuona in qualche modo più dolce proprio mentre canta “now it’s getting bitter”. È un agosto che finisce, è una domenica pomeriggio che aspetta ancora un ultimo raggio, si trattiene ancora un poco sul crepuscolo, si volta a guardare le settimane passate: “it’s gone for good” lo dice con un sorriso. Dopo questi tre minuti e trentadue stappiamo quella birra.



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