As simple as that

The Umbrella Puzzles


A blissful feeling, a sunkissed smile

I can’t find it, I’ve traveled miles




Ti accorgi che il giorno già si accorcia, e questo tramonto da cui si intravede la fine dell'estate chiede soltanto una canzone dei Lucksmiths per inondare la strada verso casa con la sua anacronistica malinconia. E poi parte As Simple As That, a firma The Umbrella Puzzles, con quelle chitarre scintillanti e una melodia che si posa lieve, quasi come questi ultimi raggi dorati tra le case, e la canzone regge alla perfezione la parte di colonna sonora di questo imbrunire.

The Umbrella Puzzles è l'ennesimo nome d'arte di Ryan Marquez, da Richmond, California, già incontrato negli Apple Orchard e negli Haircuts, entrambi usciti anche per la nostra Best Kept Secret, e più di recente nei Golden Teardrops. Ora pubblica questo nuovo amabile EP sotto la nuova denominazione, e suona tutto da solo.

L'apertura di Dusty Pages è un brillante omaggio ai Teenage Fanclub, mentre Somersault ciondola come certi Galaxie 500. Altre canzoni, come detto, mi fanno tornare in mente tantissimo le atmosfere del trio di Melbourne, e per questo non posso non amarle: vedi l'elenco di From A Camera, con le immancabili annotazioni meteorologiche, o la ballata in chiusura Footprints In Sand ("The breeze starts to calm / There’s no light, no sparks in the stars"). E anche se, in fondo, dentro questo tramonto svanisce un altro po' d'estate, assieme a questo disco i colori diventano meno amari.



The band plays,

They strike a chord all at once

All the feelings flow






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