▶️ Adam Agace, già bassista dei nostri amati Hater, ha un interessante progetto solista chiamato Agacy che, almeno a giudicare dalle prime prove, sembra abbastanza differente dal suono della band di Malmö. Il singolo di debutto Give My Life Back, prodotto da Joakim Lindberg e con Andreas Pollak dei Kluster alla batteria, ha un incedere grandioso e magniloquente che mi ricorda un incrocio tra il primo Joel Alme e certi Shout Out Louds. Più in generale, l'ispirazione dichiarata di Agacy intende essere un "emotional post-punk", come si può intuire dal ritornello "if we fake it again, maybe love will kick in". Give My Life Back farà parte di un album intitolato The Space Between Our Lips, in uscita il prossimo 25 ottobre su Yellow Step Records, label curata dallo stesso Agace.
▶️ Stephen Maughan è un veterano della scena indiepop: alla fine degli Anni Ottanta ha curato la fanzine This Almighty Pop! (poi diventata per un breve periodo anche una label), e in seguito ha dato vita a diverse band come Bulldozer Crash, Denver e Kosmonaut, pubblicando dischi per Sunday Records, Elefant, Matinée e molte altre (ho ripescato in rete alcune sue interviste, tutte molto interessanti per ricostruire una certa fase della nostra musica preferita, come questa oppure questa, e addirittura una in italiano, nel nostro caro vecchio Indiepop.it). Il talento e l'esperienza, quindi, non gli mancano, e lo dimostra anche nel suo più recente progetto solista The Memory Fades, con il quale ha da poco fatto uscire un ottimo EP dal titolo Space Pilot, contenente quattro nuove tracce. Si va dalla dichiarazione d'amore per The Jesus and Mary Chain (con Estella Rosa del Nah a fare da guest vocalist) a una canzone che potrebbe stare tranquillamente nel repertorio dei Teenage Fanclub, come Run Away, tutto scritto con grande eleganza.
▶️ Intanto l'altra metà dei Nah, quella residente in Germania, ovvero Sebastian Voss, porta avanti il suo progetto solista The Fisherman And His Soul, dove il carattere più twee della band lascia spazio anche ad altre direzioni e sperimentazioni. Il nuovo EP Disco///Voss raccoglie cinque tracce che mescolano chitarre jangling e arrangiamenti che mi fanno venire in mente in qualche modo gli Anni Ottanta. Per esempio, questa Criticize è un ottimo singolo danzereccio à la Orange Juice:
▶️ Una drum machine ridotta all'osso che non si ferma mai, nemmeno tra un pezzo e l'altro, chitarre sporche, un basso ruvido e pesante in primo piano, una voce paranoica che rimbalza tra gli echi, atmosfere opprimenti e una rabbia che sembra dover esplodere da un momento all'altro: tutto questo sono i Beehive, nuova band che vede coinvolto Jake Sprecher (già parte di Terry Malts Smokescreens e Business Of Dreams: tutti nomi piuttosto cari a queste pagine) insieme al bassista Bud Armienti dei Shutups. A volte sembra di sentire un Jonathan Richman allucinato che presta la voce ai più scarni Suicide (You're So Fascinating), a volte il malessere si manifesta più diretto, aggressivo e punk, come nella disperata When Can I See You Again. Le sette canzoni dell'EP si potrebbero quasi riassumere nel titolo che le raccoglie: Depressed & Distressed.
▶️ Non potrebbe essere una rubrica di questo jukebox senza una fuga in Indonesia, nazione capace di regalare all'indiepop sempre notevoli sorprese. L'ultima uscita di casa Guerrilla Records è un nuovo scintillante singolo dei The Wellington, formazione dalla scrittura cristallinaproveniente dalla città di Depok e in giro ormai da una quindicina d'anni (qui si può recuperare una datata biografia). Questa nuova It's So Fine è pura poesia byrdsiana. Dovrebbe far parte di un prossimo album, ma dato che le uscite dei Wellington arrivano sempre con il contagocce, non si sa bene quanto tempo toccherà aspettare. Accontentiamoci per ora di questa canzone trascinante e luminosa.
▶️ The Kites sono stati una piccola e abbastanza oscura band indiepop di Plymouth a cavallo tra Ottanta Novanta (la storia è raccontata in una esauriente intervista su Cloudberry Cake Proselytism). Dopo quasi trent'anni i componenti di quella formazione sono tornati a fare musica insieme con il nome di Lost Ships, e da quel che ho potuto sentire e confrontare hanno maturato un bel sound robusto, molto più influenzato da band come Teenage Fanclub e The La's rispetto alle origini. Dopo il buon EP Best Laid Plans, uscito la scorsa estate, ora c'è un nuovo singolo fuori, All Of The Pieces, pubblicato da Subjangle, straripante melodie contagiose e solari:
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