▶️ Poco più di un anno fa se ne andava James Werle, chitarrista dei Math And Physics Club, tragico evento che segnò la fine della band californiana. Poco dopo, i MAPC si esibirono a un evento organizzato da KEXP chiamato "Death & Music - music heals" per ricordare l'amico scomparso. Tornando a suonare assieme per quell'occasione, decisero che dovevano registrare un ultimo singolo di commiato, e riformare la band per salutare James un'ultima volta:
James didn’t play on these recordings, but he is absolutely part of their fabric. That much is clear from the moment his Rickenbacker chimes the opening notes on Indian Ocean. The song was written shortly before James died, but the band never had a chance to record it. Perhaps seeking connection more than anything else, the remaining members decided to finish it in honor of their friend and bandmate. With bassist Ethan Jones stepping in to record James’ guitar part, the result is a bit of magic and an instant MAPC classic.Qui sotto in anteprima il commovente lato A, grazie come sempre alla storica Matinée Recordings, mentre la B-side si può trovare in streaming su KEXP, insieme a un''introduzione degli stessi Math & Physics Club.
The flip-side, In Dreams, is a requiem of sorts, written for James in the weeks following his death. Stripped down acoustic guitar, mandolin, and layered vocals pack an emotional wallop. The lyrics are sparse and laid bare, but hopeful. The song’s spare arrangement juxtaposed with the lush guitars on Side A reveals a space left unmistakably unfilled.
Let’s be clear: As much as this single is an embrace of grief and loss, it’s also a nutshell of what Math and Physics Club does best. Economical, well-crafted, heartfelt pop. It’s a final keepsake from a band that’s been making songs like these for the better part of the past 15 years. Did you expect anything less?
▶️ I Dronjo Kept By 4 provengono da Fukushima, sono in giro dal 2007 e come rivela il loro curioso nome, sono un quartetto. Da quel che ho capito con Google Translator, il fondatore Jun Usuda ha fatto parte a lungo anche dei Johndickheadhunter3, formazione dedita a un bedroom pop a bassa fedeltà. Con i Dronjo Kept By 4 invece sembra lanciarsi verso un indie rock figlio dell'estetica Elephant 6, a volte bello fracassone e con un certo debito nei confronti dei Beach Boys. La loro ultima uscita per la Galaxy Train Records è una cassetta con 4 tracce intitolata School Festival EP, da cui ci ascoltiamo la quanto mai adatta alla stagione Umbrellas:
▶️ «Più tardi mi sono reso conto che potesse sembrare un linguaggio da boxe - ma in quel momento stavo solo camminando per la strada e vedo questo tizio che conosco starsene in un angolo del palazzo e così gli chiedo “ehi, che stai facendo lì nell'angolo?”, e quello mi risponde soltanto "mi sto sentendo bene!". Avevo sempre pensato che avesse l’aspetto di uno messo piuttosto male, ma quel giorno sembrava tutto pieno di sé e forte, e quella cosa mi ha reso felice. Mi sentivo giù, Jackie era stato male, ma sembrò che le cose stessero per girare. Forse sono stato messo all'angolo? Mi sento carico! Se soffri di depressione e ti capita un giorno in cui ti senti bene, buttati! I tuoi amici sono il Numero Uno!»
Queste sono le parole, quasi da discorso motivazionale, con cui Craig Dermody, carismatica voce degli Scott & Charlene's Wedding presenta I'm Back In The Corner, formidabile canzone che potresti quasi scambiare per un inedito di Lou Reed e che anticipa il nuovo EP della band australiana When in Rome, Carpe Diem, in arrivo a fine mese su Bedroom Sucks Records.
▶️ Conoscevamo Claudio Carboni con lo pseudonimo Chris Bacon: l’anno scorso aveva pubblicato Trilogia, una cassetta abbastanza sperimentale uscita sulla Nervi Cani di Modena. Ancora prima era nei Synthetic Trees, e proprio a un contest in cui partecipava la band ha incontrato Alice Figus, in quell'occasione provvidenzialmente in giuria. Insieme hanno deciso di mettere in piedi un nuovo progetto chiamato L’ultima ora, che sembra muovere questi primi passi verso un etereo dream pop con influenze shoegaze.
Nonostante si dividano tra Glasgow, Sassari e Urbino, stanno lavorando a un EP di quattro tracce che dovrebbe uscire in formato fanzine in risograph con allegati cassetta o flexi-disc in edizione limitata. Intanto, si può già ascoltare il promettente singolo d’esordio Gerani, dalle atmosfere liquide e notturne, e con un suggestivo testo che rielabora la poesia L'assenza di Guido Gozzano.
▶️ Di Lapis non so davvero nulla: appena il suo nome, la sua città, Denver, e l'indirizzo di Soundcloud dove ha postato due piccole e delicatissime canzoni di cui mi sono innamorato al primo ascolto. Twee da cameretta, sospeso tra le prime cose a bassa fedeltà di Girl In Red o Frankie Cosmos, giusto per dare un paio di riferimenti contemporanei, un indiepop intimista figlio della poetica di Kymia Dawson o ancora prima della tradizione Nineties di una certa K Records. Dietro i colori di quell'arcobaleno fluo, Lapis è semplicemente adorabile e non vedo l'ora di scoprirne di più.
▶️ I Clouzot sono un'altra band in cui milita Cecilia Corapi dei nostri cari Qlowski: dopo il primo demo MMXVIII della scorsa estate, ora è arrivato un nuovo singolo, non a caso intitolato MMXIX. Lo stile resta lo stesso: post-punk tumultuoso, nervoso e freddo, ma non così oscuro e cupo come ci si potrebbe aspettare. Anzi, i synth stridenti contribuiscono in qualche modo ad addolcire il suono del trio londinese. Speriamo di vederli live prima o poi anche dalle nostre parti.
▶️ Nuovo arrivo in casa Yellow Step Records, la label curata da Adam Agace degli Hater. Lui sichiama Björn Falk e il suo singolo d'esordio, Pony, vede la partecipazione proprio di Caroline Landahl, che degli Hater è l'inconfondibile voce. Come mostra già il divertente minuto e mezzo di rock'n'roll di Pony, la musica di Björn Falk è "heavily influenced by the early Sixties", e come il piccolo video che l'accompagna, è piena di sole e colori brillanti.
▶️ I Fehlt si scrivono con l’H in mezzo, non confondeteli con gli storici Felt di Lawrence. Questi sono giovani esordienti di Leeds e sono la nuova band di Ewan Barr dei Dose, quartetto noise che faceva base a Newcastle. Il loro primo singolo è una cassetta di due tracce per la Clue Records, il cui lato A, Closure è un raffinato shoegaze che ricorda certi Beach Fossils ma più trasparenti e ipnotici. Non raccontano molto di loro e popolano i loro social di elusive foto in bianco e nero mezze sfuocate, che però sembrano molto adatte al loro suono brillante.
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