Questo 2019 che sta per concludersi, tra i tanti anniversari da ricordare e celebrare, ne racchiude anche uno molto caro alla famiglia We Were Never Being Boring: il traguardo dei vent’anni di carriera solista per il cantautore di origini britanniche Antony Harding. Lungo due decenni, dopo essere stato batterista nella seminale formazione degli Hefner negli Anni Novanta, Antony ha pubblicato sia a proprio nome che con il nome d’arte ANT una quantità di album, singoli ed EP dentro ai quali non è difficile perdersi. ANT, infatti, ha continuamente collaborato con etichette inglesi, italiane, svedesi, spagnole e anche di Taiwan e della Cina.
Sembrava arrivato, quindi, il momento giusto per fare un punto della situazione e festeggiare un autore che sa interpretare un certo pop acustico ed intimo con una delicatezza e una grazia assolutamente uniche, e la cui poesia aveva conquistato anche un orecchio raffinato come quello di John Peel.
Nasce così Cry Your Little Heart Out, un disco che riunisce ben 18 tracce (comprese alcune rarità, a rendere l’antologia ancora più interessante) che spaziano dal 1999 a oggi, e che prende il titolo da una delle più belle e sinceramente toccanti canzoni di ANT.
«Questa compilation raccoglie una selezione delle mie canzoni preferite, ma ho voluto che tenesse conto anche di quelle più popolari sulle varie piattaforme di streaming, comprese quelle asiatiche, dove i risultati mi sorprendono sempre molto. Mi piaceva che avesse questo titolo perché, in fondo, le lacrime e il cuore sono due temi che tornano spesso nelle mie canzoni e nelle mie storie.»
Il suono limpido delle ballate di ANT, pieno di calore e inconfondibile; la scelta di parole semplici e dirette per raccontare le proprie emozioni; gli arrangiamenti misurati che sembrano quasi farti arrivare queste canzoni vicine, in punta di piedi: vent’anni di ispirazione purissima e luminosa.
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