You were the worst and you knew


ELSA LESTER - Back From Vacation



Un paio di estati fa mi sono preso una cotta per Elsa Lester, giovane cantautrice olandese che si era da subito guadagnata lusinghieri paragoni con Courtney Barnett. Nella piccola intervista che le avevo fatto mi ero anche lanciato a citare nomi illustri come Lois, Flatmates o All Girl Summer Fun Band e lei aveva candidamente risposto "I don’t know any of them, haha!", preferendo ricordare band più vicine nel tempo, come Twin Peaks, Petite League o Frankie Cosmos. Un buon esempio della sua energia e della sua freschezza.

Ora finalmente Elsa è tornata ed è appena uscito un nuovo EP intitolato Back From Vacation (santo cielo: qualcuno si ricorda che eravamo in vacanza meno di un mese fa?), con cinque tracce concise e dirette, ancora una volta stracolme di melodie a presa rapida. La mia preferita è Money Boy, che tra queste canzoni è forse quella che più ricorda la già citata Barnett. La forma asciutta e vigorosa ben si adatta al racconto piuttosto carico di rabbia che elenca tutte le ragioni per cui il "former friend" si è rivelato una grossa delusione. Il senso di rivincita è evidente tra le strofe: "Look at me now / Skipping around my new favorite town / I got better fast". Di segno opposto il delizioso singolo Sweet Ghost Inc., adorabile cronaca di timidezze, insicurezze e vari disagi post-adolescenziali: "I don’t know if I’ll ever feel better / You know what, I’ll just sleep on a ground pad". Nella scanzonata Cactus e nella fulminea Jurassic Heart la voce della Lester sembra quasi quella di una Kim Deal che si diverta a impersonare un'impossibile versione twee di sé stessa. In un attimo si arriva già al finale, la spoglia ballata in tre quarti I'm Sad, che torna a esprimere il bisogno di comunicare: "Why can’t you read me and say 'I know you’re sad'? / I’m nervous and I can never speak". Qualche nota di piano abbellisce una tristezza delicata, che sembra quasi non volere apparire o essere troppo invadente.

La poesia di Elsa Lester è fatta di quella semplicità che ti conqusita al primo ascolto, e dopo questo EP non vedo già l'ora che arrivi un intero album.









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