Just being nice ain’t good enough these days


RVG - Feral



Un celebre aneddoto della storia della filosofia del Novecento è quello che vede il grande Ludwig Wittgenstein completamente spiazzato, costretto a mandare all'aria il proprio sistema di pensiero fondato sulla logica matematica, quando l'economista napoletano Piero Sraffa, collega a Cambridge, facendogli il "gesto dello sfottò" lo prende in giro chiedendogli quale sia la grammatica di quel discorso.

L'episodio è finito, un po' rielaborato, anche nel celebre Wittgenstein di Derek Jarman, e da lì credo arrivi la peculiare ispirazione dietro Asteroid, seconda traccia di Feral, il secondo album degli australiani RVG. Il punto di svolta della canzone sono tre versi che, in effetti, sembrano davvero versi che avrebbe potuto scrivere Wittgenstein, se il filosofo austriaco si fosse dedicato anche all'indie rock e non solo a Schubert:



Tried to talk my way through

But the math was done,

There was nothing I could do




La canzone vibra di quell'energia nervosa un po' Go-Betweens oppure Echo And The Bunnymen, e c'è esattamente quella stessa atmosfera asciutta ed elettrica, e devo ammettere che non avevo mai immaginato Wittgenstein nel suono di certe chitarre Anni Ottanta ma ora l'ho fatto, grazie agli RVG!

Non vorrei poi che questa introduzione facesse sembrare la band di Melbourne troppo cervellotica o contorta. Al contrario: una cosa che ho ammirato di Feral è la maniera diretta con cui riesce a trattare temi come solitudine, frustrazione, la nostra dipendenza dal giudizio degli altri o la miseria dello scenario politico attuale.

Gli RVG sanno prendere le loro canzoni per le spalle e scuoterle forte, sbattendogli in faccia una verità senza dramma ma non per questo meno dura. Mi fanno sentire un po' come quando ascoltavo per la prima volta certi Television (merito della voce di Romy Vager) o magari certi Pixies epoca Bossanova (Louderthanwar fa anche un brillante paragone con The Only Ones): insomma, una musica fatta di tensione, di sottrazione ma non di debolezza, di movimenti che che riescono a essere al tempo stesso sofisticati e anche impetuosi.










Commenti