People Don't Protest Enough

Palo Santo Records - Compilation for Change

Oggi è il 19 giugno e negli Stati Uniti si celebra (non ovunque in maniera ufficiale) Juneteenth, il giorno in cui viene ricordato Il Proclama dell'Emancipazione dalla Schiavitù. Oggi è anche il giorno in cui Bandcamp devolve la propria percentuale sulle vendite della piattaforma al NAACP Legal Defense Fund (National Association for the Advancement of Colored People), e quindi è molto consigliato fare acquisti entro la mezzanotte (ora della West Coast), sia di dischi che di merch. Se poi acquistate lavori di artisti di colore, oppure supportate label che si schierano a favore delle diversità e dell'inclusione, prendete i classici due piccioni con una fava.
Qui su polaroid, di solito parliamo di indiepop e indie rock, generi che per la maggior parte sono frequentati da bianchi (e così, a occhio, con alta percentuale di maschi). Eppure, non va commesso l'errore di credere che il discorso nato in seguito alle proteste di queste settimane, nonché il movimento del Black Lives Matter che le circonda e che ha radici più profonde, siano agli antipodi di questa piccola nicchia. Anche nella storia dell'indiepop, e già dalle sue origini, possiamo ritrovare lo stesso tipo di reclami, lo stesso tipo di richieste, la stessa ricerca di una faticosa consapevolezza. Basta pensare all'anti-machismo dei Beat Happening o all'anticapitalismo dei proclami della Sarah Records. Oppure, in anni più recenti, alle battaglie femministe e per il riconoscimento dei diritti LGBT portate avanti a suon di dischi, fanzine e concerti da band come Girlpool, Chastity Belt, Vagabon, Jay Som... giusto per citare i primi nomi che mi vengono in mente, ma la lista potrebbe continuare. 
È vero, indiepop e indie rock hanno spesso la tendenza a ripiegarsi su sé stessi, a non prendere posizione e a trascurare o dimenticare da dove provengono, ma io sono convinto che la stessa sensibilità che ci spinge a cercare certi suoni ai margini, sia la stessa che ci deve far ascoltare la voce di chi, proprio dai margini, domanda giustizia, dignità, libertà e speranza. 
Non sono poche le etichette e le band, anche di area indiepop e indie rock, che in questa giornata si uniscono all'iniziativa di Bandcamp, e scorrendo l'elenco di sicuro troverete qualcuno che vi piace (c'è anche la nostra piccola WWNBB!). 
Qui ne cito giusto un paio di esempi: la Palo Alto Records ha pubblicato una Compilation For Change che vede al suo interno anche nomi come Emma Kupa, Snowy Band, Thyroids, DG Solaris ed Emma Russack. E poi vede in scaletta People Don't Protest Enough degli scozzesi Catholic Action, il titolo perfetto per questa iniziativa.
Anche Rough Trade ha pubblicato una monumentale compilation con 114 canzoni (!), di cui molte inedite, intitolata programmaticamente Talk - Action = Zero: A Compilation Benefitting Black Lives Matter. Uscita per lo scorso "Bandcamp Friday", non ho ancora finito di ascoltarla tutta. Come dichiarava la press release che l'accompagnava: "This is the time to dive in, dig deep and take action".
Infine, segnalo un gran bel singolo nuovo di Tunde Adebimpe dei TV On The Radio intitolato People, teso e catartico come la band newyorkese sapeva essere, e quanto mai adatto a questo momento.










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