The days they go round and round
it's always afterhours in Flowertown
e Flowertown è il luogo dove vorrei trovarmi in questo momento, in questa fine domenica di fine estate, tutti sono lontani, mentre le ombre si allungano e poi svaniscono nel buio, non accenderò la luce, raccoglierò le bottiglie vuote. Sotto la pioggia, mi sembra già di sentire i rumori della città che torna a riempirsi.
I Flowertown sono un duo di San Francisco formato da Karina Gill dei Cindy (avevo parlato del loro ultimo album Free Advice qui) e Michael Ramos dei Tony Jay. I due hanno cominciato a scrivere musica assieme perché le rispettive band dovevano dividere una data: "our respective projects were scheduled to play a show at the SF Eagle in March. Obviously that didn’t happen, but as shelter-in-place took effect we started trading song ideas and writing collaboratively. Sending voice memos back and forth and eventually recording the songs in Karina’s basement on a four track"
A maggio era uscita la loro prima cassetta, pubblicata dalla Paisley Shirt Records, già casa delle due band: sei tracce di lo-fi indiepop dalle atmosfere velvetiane e una delicatezza incantata. Ora arriva già una seconda raccolta di altrettante canzoni, intitolata Theresa Street, ed è ancora più seducente. Sembra quasi di sentire una versione a bassa fedeltà di certi Softies o Galaxie 500, tra accordi scarni, voci perse tra i riverberi e una ritmica ridotta al minimo.
Le storie dei Flowertown evocano piccole istantanee suburbane: "I spend my days staring at the microwave / it wants to know where did my life go?". Il paesaggio è quasi sempre vuoto ma non c'è veramente tristezza. RCP, in apertura, sembra rovesciare un'idea di canzone sentimentale, con il protagonista che preferisce la compagnia dei gatti di strada a quella di chi pretende di essere un amante: "They know that the prettiest face / can't take the place / of the way it feels when the sun gets low". La canzone che porta lo stesso nome del gruppo, come una short-story minimalista, descrive la noia di starsene a guardare un film senza averne voglia: "I turn off the subtitle option / float around on a cloud of nonsense". La title track segue una passeggiata ai margini della città, tra svincoli autostradali e la notte che scende: "You walk ahead because I want to watch / the shape that you make against the light and the fog".
Forse quello dei Flowertown è un progetto estemporaneo, in attesa che le due band principali riprendano la loro strada. Ma queste due sorprendenti cassette mi fanno davvero sperare che la Gill e Ramos continuino ancora a scrivere e a suonare assieme.
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