I cried before, but I won’t anymore

Lunchbox - After School Special

Donna McKean e Tim Brown vestiti come degli irriducibili Mod, con quella luce ancora fiera negli occhi nel 2020, dopo oltre venticinque anni di carriera, è una di quelle piccole cose che mettono addosso una certa dose di entusiasmo e ottimismo, nonostante tutto quanto ci sta succedendo intorno. Questi sono i Lunchbox che amiamo! Se poi appoggiamo la puntina sul loro ultimo disco After School Special (da poco uscito per Slumberland) e lasciamo esplodere il loro esuberante bubblegum indiepop super colorato, c’è davvero da restare meravigliati. Bastano pochi secondi dell’apertura di Dream Parade per farsi trascinare dentro la nuova festa dei Lunchbox. Fragorose chitarre, tastiere deliziosamente Sixties, ritmi sempre ipereccitati, ritornelli a presa rapida che dopo un minuto e mezzo spariscono per tuffarsi dentro la canzone successiva. Dura tutto meno di mezz’ora, ma After School Special è davvero un album che gira così vorticoso e splendente da far diventare questa manciata di canzoni un’opera ricchissima e traboccante di energia. Un contributo fondamentale alla causa arriva anche dalla vivace sezione di fiati composta da Gary Olson e Jeremy Goody, a rendere ancora più preziose queste fulminee canzoni. E anche quando i Lunchbox sembrano rallentare appena un poco il passo e concedere spazio a qualche colore più malinconico (come in Three Cheers For Autumntime o nella title track), non indugiano e non si arrendono: la loro poesia sta proprio nel vigore e nella tempra che mettono nel continuare a rialzarsi. Come recitava il titolo di un loro disco di qualche anno fa, “Lunchbox loves you”, ed è davvero così, e lo senti anche dalla forza con cui spingono ogni canzone. C’era proprio bisogno di un disco come After School Special quest’anno!


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