L’austero e affascinante collettivo londinese dei Moderate Rebels pubblicherà ad aprile per Moshi Moshi il suo terzo album If You See Something That Doesn't Look Right. Non sarà però un’uscita “ordinaria”: l’opera infatti è stata suddivisa in tre parti da 10 canzoni ciascuna, e a quanto pare conterrà una quantità piuttosto ambiziosa di musica: “driving rhythmic repetition, discordant guitar fuzz and hazy psychedelia, to late 60s-indebted folk and lilting melodic hooks, via twinkling piano ballads, drum machine rigidity and playful synth pop”. Il singolo che anticipa il trittico è questa entusiasmante Perfect Grey Day, dall’incedere maestoso, tra Spector e Bowie, che conferma l’inclinazione della band a creare un “glorious noise” e che rivela forse una delle facce più pop dei Moderate Rebels sentite fino a oggi.
Si è conclusa l’altro giorno, raggiungendo la ragguardevole cifra di 592 sterline, l’asta su eBay per l’unica copia in vinile 7 pollici del nuovo singolo degli Swansea Sound, la band che vede riuniti Hue Williams degli storici Pooh Sticks, Amelia Fletcher e Rob Pursey (Talulah Gosh, Heavenly, Catenary Wires…) e Ian Button alla batteria (Thrashing Doves / Death In Vegas). Avevamo già parlato qui del loro sarcastico esordio Corporate Indie Band, e ora la formazione britannica rincara la dose con I Sold My Soul On eBay, “a two-minute punk-pop song for you to pogo to in your locked down living room”, che racconta la condizione di chi fa musica oggi, tra l’impossibilità di guadagnare suonando dal vivo e lo strapotere dei vari Spotify, YouTube ecc.
I Tessel sono un quartetto di Utrecht, Paesi Bassi, e si presentano come una band di “beachy guitars” ispirata a Real Estate, Beach Fossils e Mac DeMarco. A giudicare dal loro solare singolo d’esordio Family Time io direi che un paio di cose le hanno imparate anche dai Vampire Weekend. Il delizioso video a colori pastello che accompagna la traccia è perfetto per immaginare di trovarsi in vacanza su qualche Riviera immaginaria, un po’ annoiati e un po’ nostalgici, ripetendo già tra sé e sé "All I ever know, great moments will pass”.
I Talkboy sono un sestetto di Leeds che suona un indiepop molto classico, elegante e al tempo stesso trascinante, ricco di arrangiamenti sfarzosi e cori scintillanti. I primi paragoni che possono far venire in mente sono gli Shins o certi Two Door Cinema Club, ma il loro nuovo singolo a me ha ricordato quella indimenticabile gemma che era Oh Mandy degli Spinto Band. Wrapped In Blue anticipa il secondo EP dei Talkboy, in arrivo l’11 di febbraio su Come Play With Me/LAB Records.
Uscirà a marzo su Bobo Integral You Are Still Here, il quinto album di Tim Cohen, che ricordiamo per i Fresh & Onlys e per i Magic Trick, ma che da ormai un decennio ha consolidato una carriera solista di tutto rispetto. Il secondo singolo a fare da teaser all’album è questa Make Me Yours, che fiorisce in un ritornello parecchio estivo un po’ insolito per il musicista di San Francisco, con l’innesto di fiati e cori decisamente ottimisti, e che fa crescere ancora di più la curiosità per questo disco.
Ogni volta che qualche giovane band mi ricorda gli Alvvays io sto bene e soffro un po’ meno la mancanza dei canadesi. Questa settimana tocca a Tilly Murphy, cantautrice di Newscastle, Australia, in arte semplicemente Fritz. Nemmeno vent’anni e un talento davvero notevole per melodie dreamy e densi strati di chitarre e synth. Sta per arrivare su Inertia Music il suo album di debutto intitolato Pastel, che riunisce vari singoli usciti in precedenza su Bandcamp, e qui siamo tutti presi già molto bene.
«Dopo aver suonato in molte band punk per tutta la vita, Per Olof voleva fare qualcosa di "più carino" e onesto»: le presentazioni delle band nascondono a volte curiosi giri di parole, omissioni imbarazzate o elusive ambiguità. Per Och Olof, invece, non nasconde la voglia di dare un taglio netto al suo passato e dare una svolta alla sua carriera. Chissà cosa avrà combinato nelle formazioni precedenti. In ogni caso, Per Och Olof è un progetto solista con base a Malmö ed è l'ultimo arrivato in casa Rama Lama Records (Melby, Chez Ali, Wy, Kindsight ecc.). Il singolo di debutto è Balkongen, una canzone sull’amore non corrisposto, prodotto insieme a Joakim Lindbergs (Wy, Arre Arre, Hey Elbow).
Un progetto che riunisce Jeremy Earl dei Woods e l’infaticabile Glenn Donaldson (Skygreen Leopards, Art Museums, The Reds Pinks & Purples)? Stiamo forse sognando a occhi aperti? In realtà, si viene a sapere che i due sono amici di lunga data, Donaldson appare qui e là nei credits dei dischi dei Woods, mentre Earl ha suonato le percussioni nell’ultimo You Might Be Happy Someday. Assieme si fanno chiamare Painted Shrines e hanno registrato le canzoni del loro debutto già nel 2018, con l’aiuto degli altri Woods e di Jeff Moller dei Papercuts. La raccolta intitolata Heaven And Holy vedrà la luce quest'anno, il prossimo 5 marzo su Woodsist Records. Racconta Jeremy Earl che è stato divertente “abbandonare le normali abitudini di registrazione e lavorare in modo più spensierato, spontaneo e grezzo”. Nel singolo che anticipa l’album ci sento quel pop psichedelico molto indolente e assolato che ci regalacano band come i Proper Ornaments o gli Ultimate Painting
Commenti
Posta un commento