I want to change my mind

BARBARISMS - I WANT TO CHANGE MY MIND

there's always a bar
you don't need a map
you don't need a car
all you need is a broken heart

Sette torrenziali minuti che traboccano amore e disperazione, umanità smarrita e tenace, e che ti stringono come un abbraccio forte e lunghissimo, di quelli che tornano nei ricordi e ti fanno trattenere il fiato. I Want To Change My Mind è il primo singolo singolo da Zugzwang, titolo quasi futurista per il quarto album degli svedesi Barbarisms, in uscita ad aprile per una label italiana, la sempre affidabile e raffinata A Modest Proposal Records. Una ballata che come sempre mi ricorda i travolgenti racconti degli Okkervil River: stesso talento letterario e stessa incontenibile voglia di condividere storie su storie, fino al punto che non importa più distinguere il labile confine tra autobiografia e fantasia: «I Want To Change My Mind è stata la prima canzone che ho scritto per il disco - spiega Nicholas Faraone, la voce della band, di origini statunitensi - Avevo in testa la melodia ma non scrivevo da molto tempo. Ero a corto di parole, ho iniziato così a cantare la linea blues più banale che si potesse immaginare e ho notato che la mia lingua non era più frenata. Ho capito che stavano uscendo parole vere, cosa che mi mancava da un po', e così ho continuato. Mi è venuta in mente l'immagine di un motel in Canada con uno strano nome, “The Imperial Inn / Boston Chinese Restaurant”. Da lì è nata la storia dello strano stratagemma adottato da un poliziotto per smettere di bere. Da un lato, è una narrazione che esprime fiducia verso la possibilità di un recupero, dall’altro, c’è la consapevolezza che non esiste cura per un cuore spezzato».
A rendere ancora più prezioso questo incredibile singolo, ai cori ritroviamo Alice Boman, giovane cantautrice svedese, controcanto ideale per la poetica dei Barbarisms.






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