Tre ragazze alle scuole superiori si conoscono frequentando corsi di musica e cominciano a suonare assieme cover dei Sonic Youth. Potrebbe sembrare l'inizio di una storia qualunque, se non fosse che il suono sprigionato da Penelope Lowenstein, Gigi Reece e Nora Cheng quando sono riunite sotto il nome Horsegirl è qualcosa di magico, che trascende tutti gli elementi di cui è composto. “For a while, I feel like people were missing the point. They were like, ‘Oh wow, you’re such a cute girl band’. But that’s not what it is. We’re trying to just play music.”
La prima loro canzone che ho sentito è stata Ballroom Dance Scene, una ballata che parte sommessa, austera, quasi in penombra, e che poi sale con un movimento placido e sinuoso ma inarrestabile, molto Yo La Tengo. Raggiunge una grandiosità sognante di certi Broken Social Scene, ricordandomi anche il crescendo commovente di This Is Just a Modern Rock Song con una sfumatura più goth.
Sea Life Sandwich Boy, la b-side nel loro primo 7 pollici, invece è un discorso diverso. Trabocca di una sonica irruenza giovanile (è stata la prima canzone che il trio ha composto assieme) e, partendo da ispirazioni tanto Pavement quanto My Bloody Valentine e Stereolab, arriva a distillare una propria anima celestiale e rumorosa al tempo stesso, davvero trascinante. Sono già innamorato e rapito.
Le ragazze sono entrate in Sonic Cathedral e qui si aspetta con molta trepidazione il loro album d'esordio, previsto per la fine della scuola o al massimo per l'autunno ("if we could just blow up before college" - !!!).
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