Kind enough to wave goodbye


Wurld Series - What’s Growing

La prima volta che avevo parlato dei Wurld Series qui sul blog avevo scritto - senza troppa fantasia - "Per tutti i fan dei Pavement e dei Guided By Voices, buone notizie dalla Nuova Zelanda!". Sono passati quattro anni dal fantastico esordio di Air Goofy, e la seconda prova What's Growing non solo conferma quella prima sintetica opinione, ma rafforza l’idea che il quartetto di Christchurch custodisca un talento e una consapevolezza fuori del comune. Queste quindici canzoni per trenta minuti scarsi incantano per la sicurezza e la disinvoltura con cui fanno mostra della loro competenza e perizia (potremmo tranquillamente citare anche Weezer o Built To Spill), ma al tempo stesso sanno stupire, scombinando le carte sulla tavola di un prevedibile revival flanella Nineties, inserendo arrangiamenti di mellotron, atmosfere pastorali e dolci divagazioni dolewave. 
Ogni traccia di What's Growing sembra interrompersi un attimo prima di arrivare a ripetersi, e l’album nel suo complesso riesce a trasmetterti un’aria vivace di mixtape d’altri tempi. Merito anche dei testi del vocalist Luke Towart, sempre sul filo del nonsenso (“What’s a home but a house that can’t float?”), ma con strani appigli a un reale tutto fatto di immagini fugaci che conservano però qualcosa di stranamente familiare (“A world beating system, it’s obvious to me. Everything broken down and digested freely”). 
Come precisa il comunicato di presentazione, "lyrical themes include post apocalyptic living, extraterrestrial visitation, TV game show monsters and the workplace as a dreamlike medieval dystopia". Alla fine, non sapresti dire di preciso se provi più inquietudine o divertimento. Quello su cui non c'è alcun dubbio è il suono corposo dei Wurld Series, prorompente e inafferrabile in un solo gesto: non a caso, la band proviene dalla stessa città della Flying Nun Records, e con la storica label sembra condividere un’idea di musica totalmente libera, traboccante di energia.




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