I heard guitars ringing in my ears

SHOUT OUT LOUDS - HOUSE


La parola “House” che dà il titolo all’ultimo album degli Shout Out Louds non compare mai tra i versi di queste otto canzoni. Eppure, sentirsi lontano da casa, o andare alla ricerca di un’idea di casa verso cui fare ritorno, sono tra i temi che in qualche modo ricorrono più spesso tra questi versi e strofe, pieni di voci abbandonate, ricordi e distanze. Questa tensione (forse questa contraddizione) sembra essere una delle forze da cui muove il sesto album della band di Stoccolma. 
"Let's celebrate with a last drink before we sink / Now nowhere is our home" riconosce la traccia d’apertura, intitolata non a caso As Far Away As Possible. Se poteva restare qualche dubbio, arrivati in fondo al disco, Sometimes Sometimes ribadisce la sua risposta negativa: “I'm so sorry for everything / For my head's up in the clouds / And not coming down”. Nel mezzo, Sky & I spinge al massimo il desiderio di trovare finalmente un luogo in cui rifugiarsi, uno qualunque, dove annullarsi: “No one knows who I am / It's between the sky and I / Let me stay here forever”.
Invece, una delle parole che ricorre più spesso dentro questa “casa” è senza dubbio “time”. Le canzoni degli Shout Out Louds traboccano urgenza e necessità di rincorrere il tempo, tutte le occasioni che abbiamo sprecato. Oppure raccontano con la massima spontaneità tutto lo stupore di ritrovarsi ancora in questa vita, ancora in viaggio lungo un tempo che non sempre capiamo, ma che continuiamo a voler fare nostro, con la tenacia dei perdenti che non si arrendono.
"Time waits for no one / I didn't know then, I don't know now / Not sure if I am lying to myself / When life is passing me by"
House è il disco migliore che gli Shout Out Louds potessero fare in questo momento della loro carriera, ormai a vent'anni dagli inizi. Un disco in cui ritrovano alla produzione Björn Yttling di Peter Björn and John, già dietro il loro capolavoro del 2007 Our Ill Wills, e lo sfruttano per dare il giusto equilibrio al loro suono di oggi e di sempre. Un suono asciutto e sferzante, ma che non perde quell'anima profondamente malinconica anche dentro le canzoni più trascinanti. Un gioco misurato di chiaroscuri che riesce a tenere assieme quel loro carattere passionale e inquieto al tempo stesso, un tocco di mistero e di ebbrezza, il post-punk e le jangling guitars.
Come spiega il bellissimo singolo My Companion, dentro House gli Shout Out Louds sembrano dirci che forse soltanto la musica è capace di farci sentire a casa. O forse è soltanto così che la musica degli Shout Out Louds fa sentire me:

I can't remember when it started
But one day, I got obsessed
I heard guitars ringing in my ears
And drums coming out my chest
Everything got louder and louder




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