Hold together till it all fall apart

The Sprouts - Eat Your Vegetables

Giù in Australia siamo all'inizio dell'autunno, eppure l'indiepop migliore continua a germogliare: The Sprouts, dal nome appropriatissimo, hanno esordito proprio ora su Tenth Court con una cassetta che farà commuovere i fan di Twerps, Stroppies o Goon Sax. Parlo di esordio anche se i componenti del quartetto di Melbourne provengono tutti da svariate altre band come Tiny Spiders, Chook Race, Permits, Ill Globo e i notevolissimi Dag, altro nome che si potrebbe indicare tra i riferimenti del suono degli Sprouts.
La press release finge di giocare sul filo di un surreale understatement: "Listening to The Sprouts is like slow dancing in the kitchen with your best friend. And your best friend is a cat". In realtà gli Sprouts riescono a stipare dentro le dieci adorabili canzoni di Eat Your Vegetables una quantità di atmosfere e suggestioni dai Velvet Underground in giù che è davvero entusiasmante. Prendi per esempio quello scherzo alla Television Personalities che è I Want To Be An Idiot, oppure quel tono pigramente agrodolce tutto The Clean dentro Memories: non può non strapparti un sorriso. Ma gli Sprouts riescono anche trovare percorsi più sorprendenti: Dangerfield mi ricorda qualcosa dei primi Pete & The Pirates, mentre il ritornello C86, infantile quasi in maniera insolente, di Doorbell potrebbe essere uno stralunato inedito dimenticato dai cari vecchi Spinning Coin
Ma il culmine di tutto questo disco, per me, è la malinconica ballata Hold Together, dai colori Pastels e dolenti, in cui non riesci a capire se una relazione sta tramontando, se il punto di vista è dentro o fuori quella relazione, se in quel coro struggente puoi leggere un po' di calore o almeno di solidarietà. E poi arriva quel piano elettrico, o magari un synth slabbrato trovato in garage, e semplicemente non ti chiedi più niente e ti abbandoni e forse ti scende una mezza lacrima. Idiota.
"However you like it, there are no wrong moves on the dance floor of life."


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