Si chiamano Mandy, Indiana ma non sono statunitensi; provengono da Manchester ma cantano in francese: evidentemente, al quartetto sperimentale piace l’idea di spiazzare e disorientare l’ascoltatore. Eppure, visti in azione dal vivo, sembrano avere un obiettivo ben preciso e portato avanti con determinazione: farti ballare e perdere la testa. Ritmi ossessivi, scariche di rumore, una voce che scandisce cantilene sinistre o sensuali, atmosfere cupe che poi all’improvviso esplodono in scatti dissonanti e impetuosi: davvero difficile opporre resistenza.
Sono tipo le due del pomeriggio nella piccola e gelida stanza dell’Empire di Austin, ma appena il buio tagliato dalle proiezioni rosse si satura del suono poderoso dei Mandy, Indiana è come trovarsi dentro un hangar, a un infuocato rave alle quattro di mattina. La frontwoman Valentine Caulfield guida la cerimonia con agguerrita passione e distaccato sarcasmo in eguale misura, trascinando tutti noi nella musica che dietro di lei spinge e scalpita colossale. Io che non sapevo cosa aspettarmi, mi ritrovo a cercare impossibili triangolazioni Battles – Chemical Brothers – ESG, ma decido in fretta di lasciar perdere ogni risposta cerebrale e ragionevole alla quantità brutale di ritmo e rumore che ci viene rovesciata addosso.
Dentro quello che fanno i Mandy, Indana si possono sicuramente individuare raffinate reminiscenze (dagli Autechre ai Factory Floor, per citare due nomi ricorrenti), aggiornate con brillante e ammirevole ingegnosità, ma quello che per me conta in questo momento, nell’esatto momento in cui la canzone che ancora non so intitolarsi Pinking Shears sta scalpellando il mio cranio a pochi centimetri dalle casse, è scuotere e dimenare ogni muscolo, ogni nervo, ogni cellula che ancora riesca a rispondere alla musica.
Tornato a casa ho recuperato la press release: "Pinking Shears è tutta spavalderia rude e ritmi che si pavoneggiano su zampe di metallo, mentre la Caulfield esprime nel suo francese nativo tutta la frustrazione per la condizione del mondo. Elenca la miriade di disuguaglianze, aggressioni quotidiane e rancori che affliggono la nostra esistenza in questa fase di tardo capitalismo”.
J'suis fatiguée / Tu sais pas que j'suis fatiguée, e proprio per questo voglio continuare a ballare.
Tornato a casa ho recuperato la press release: "Pinking Shears è tutta spavalderia rude e ritmi che si pavoneggiano su zampe di metallo, mentre la Caulfield esprime nel suo francese nativo tutta la frustrazione per la condizione del mondo. Elenca la miriade di disuguaglianze, aggressioni quotidiane e rancori che affliggono la nostra esistenza in questa fase di tardo capitalismo”.
J'suis fatiguée / Tu sais pas que j'suis fatiguée, e proprio per questo voglio continuare a ballare.
I Mandy, Indiana pubblicheranno il loro album di debutto i’ve seen a way il prossimo 19 maggio su Fire Talk Records.
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