È passata una settimana dall'uscita di Merighi, il nuovo singolo delle nostre care Altre di B, e nel frattempo la canzone ha fatto il giro del mondo, partendo da Bologna e arrivando un po' dappertutto, dagli UK al Giappone, passando per gli Stati Uniti. Questi due minuti e quarantacinque secondi per me hanno un valore speciale, perché il loro titolo è un esplicito omaggio a Fabio Merighi, imprescindibile voce alla radio che ascolto da tre decenni, conduttore di "Glamorama", presenza fissa al Covo Club, compagno di brindisi e trasferte musicale da una vita, animatore e sparring partner di improbabili dj-set che si trasformavano in feste per noi dietro al mixer.
In realtà, il testo della canzone, come spiega Giacomo Gelati in questa intervista su Radio Città Fujiko, ha per protagonista un personaggio diverso, in apparenza abbastanza bizzarro, che parla allo specchio e fa le prove per una serata di maldestra stand-up comedy o di karaoke. Il momento più surreale è quello in cui, guardandosi negli occhi, si dice che una volta lui e la sua immagine riflessa avevano più cose in comune.
Ma il ritmo di Merighi, quelle chitarre trascinanti e quel ritornello da braccia alzate sono subito sembrati alla band gli stessi di certi pezzi che sotto al palco o in mezzo alla pista fanno gridare CMON! al nostro Fabio. E così le Altre di B hanno deciso di mantenere il titolo di lavoro, nato per scherzo in sala prove, anche all'uscita del singolo. Scelta quanto mai azzeccata e che spiega bene la dose di felicità, energia, coinvolgimento e presabbene che la band bolognese riesce a spingere nella propria musica e che li ha resi, come sottolinea anche Rockit, dei veri "local heroes".
Aggiornamento importante: oggi pomeriggio, alle 16, in Via Giuseppe Mazza 3 (proprio dietro Piazza dell'Unità, in Bolognina) le Altre di B recuperano il loro tradizionale Concerto dal Balcone dell'Epifania, purtroppo rimandato per pioggia la settimana scorsa.
Un po' come dei Beatles di quartiere in formato indiepop, le Altre presenteranno per la prima volta dal vivo e dall'alto Merighi. Ci si vede lì, per una volta non a banco ma "a balcone".
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