Indiepop Jukebox (agosto 2024)

BIG TOP - Peanut Pitch
La batterista di Oakland Elyse Schrock, che avevamo già incontrato nei Blues Lawyer e nei The World, ha un nuovo progetto insieme a Richard Alex Olsen, grafico e videomaker (sono suoi gli ultimi video dei Neutrals, per esempio): si chiamano Big Top e hanno appena pubblicato un EP intitolato Peanut Pitch (subito dopo è apparsa una cover di California Bummer dei leggendari Further: hanno già vinto).  Queste cinque belle canzoni nuove si muovono tra un assolato e risoluto indie rock e gli accenti più morbidi di un indiepop che mi ricorda certe melodie ostinate dei Jeanines.



THE GABYS
Natasha e Matt sono un duo inglese chiamato The Gabys che negli ultimi tre anni ha pubblicato un paio di EP con due etichette statunitensi, la All Gone di Detroit e la Fruits & Flowers di San Francisco (label fondata da Glenn Donaldson dei Red Pinks and Purples e da Chris Berry della Soft Abuse Records), ma a parte questo non si sa molto altro di loro. Esiste letteralmente un'unica intervista a loro, ma mi pare dica già parecchie cose significative: per esempio, parlando di influenze citano prima alcuni poeti che nomi di band. L'atteggiamento essenziale e a volte schivo dei Gabys si riflette anche nel loro suono lo-fi e minimale, spesso composto da paesaggi sfuocati, melodie seppellite dai fruscii e torbidi strati di chitarre. Non a caso, vengono spesso paragonati a band come Cindy o April Magazine. Ora The Gabys hanno annunciato un nuovo EP, intitolato semplicemente The Gabys e in uscita ancora una volta per la Fruits & Flowers. Ad anticiparlo c'è questa ballata, quasi una ninna-nanna, Colour Me Out che ti culla e ti inqueta in una sola manciata di note.



ARTIFICIAL GO - Hopscotch Fever
Gli Artificial Go sono un trio di Cincinnati, Ohio (anche se la press release li descrive come un quartetto: non so, nelle foto e nel video mi sembra siano in tre) e suonano un post-punk secco e tagliente quanto basta, ma con un'attitudine indolente e annoiata come se volessero mettere in dubbio o muovere delle obiezioni a tutta questa frenesia. Le label Feel It Records e Future Shock, che collaborano all'uscita dell'esordio degli Artificial Go Hopscotch Fever, descrivono questo album "un po' mutevole" ma anche "un po' iconico", qualunque cosa voglia dire. Quello che è certo è che, tra ritmi che rimbalzano e chitarre spigolose, questa intersezione di post-punk e pop suona assolutamente elettrizzante.



TALK IS CHEAP - STAINS
Se vi piacciono Beach Fossils, DIIV, Mac DeMarco e i Real Estate (e se siete su questo blog non vedo come potrebbe essere altrimenti), ci sono buone notizie per voi e provengono, a sorpresa, dal nostro Paese e più precisamente dalla Puglia. C'è una nuova band molto interessante chiamata Talk Is Cheap (vista anche in cartellone al Secolare Festival), sono un quartetto nato nel 2021 "between rolled cigarettes, Peroni and dreamy reverberations", come recita la loro bio. Dopo l'estate uscirà il loro EP di esordio per la Ciqala Records (già casa di Magpies, Couchgagzz e Behind Bars Collective), e ad anticiparlo c'è un nuovo sognante singolo intitolato Stains, incalzante e romantico al tempo stesso.



THE KITCHENETTES - DEMOS E.P.
Avevamo già incontrato The Kitchenettes, il side project di Morgan Stanley dei nostri cari The Umbrellas (e prima ancora dei Telephone Numbers), in un paio di notevoli compilation: 14 della britannica Prefect Records e il tributo ai Television Personalities Mummy Mummy Please Look At Me della Dandy Boy Records di Oakland. In attesa che arrivi la prima vera e propria uscita per la band californiana, la Discontinuous Innovation di San Francisco ci regala la meravigliosa raccolta Demos E​.​P. che, per quanto mi riguarda, non ha niente del carattere provvisorio o incompleto di una serie di demo. La voce della Stanley, lieve e malinconica, si posa con assoluta grazie su queste piccole canzoni che hanno la delicatezza delle Softies e l'approccio diretto e scarno di certi Beat Happening. I due minuti di Shadow Play, per esempio, per me contengono tutto quello che dovrebbe avere il migliore indiepop.



BIG BLUFF - THE PRINCE OF WHALES
Chris Tuffli proviene dall'Oregon e lo avevamo già incontrato nel progetto Anywhere On Earth, insieme a Zane Smith. Nel frattempo porta avanti anche un progetto solista e la sua surreale biografia recita: "Big Bluff si è formato naturalmente a causa dell'erosione provocata da onde sinuose". Il suo ultimo singolo è dedicato "gli uccelli, alle api e agli anemoni di mare. E al Principe delle Balene", facendo un gioco di parole tra "prince of whales" e "Prince Of Wales". Il narvalo protagonista della canzone non se la passa molto bene: "even the ocean / sighs under the burden of me / and that sinking feeling / is getting, oh so, so much deeper". Adorabile twee pop da fumetto, un po' Tullycraft e un po' Don Lennon



Sassyhiya  - Kristen Stewart
La mia idea è che le Sassyhiya abbiano preso il nome dal nostro pregiato vino Sassicaia (con la gag della H al posto della C per ulteriore scherzo sulla pronuncia toscana?), ma non ne sono certo. Quello che è sicuro è che la band londinese sa creare un sound nel preciso punto di incontro tra post-punk e indiepop. La band è nata nel 2011 da Kathy Wright (già nei Barry) e Helen Skinner (bassista per i Boys Forever e i Basic Plumbing del compianto Patrick Doyle) e indica tra le proprie influenze tanto le Breeders quanto i Broadcast, mescolando dolci melodie jangling a momenti più aspri e tirati. Nell'ultimo singolo Kristen Stewart che esce per la nostra cara Skep Wax mostrano di sapersi muovere bene anche in quel territorio ballabile alla Delta 5 o ESG (o per citare un nome più contemporaneo, gli Shopping). Il singolo è un'ode all'attrice statunitense e al suo status di icona queer: "È cresciuta sotto gli occhi del pubblico ed è comunque riuscita a diventare la persona che speravamo assolutamente diventasse: una persona orgogliosa della sua omosessualità, oltre a essere davvero cool e divertente".



Hits - World Of Dirt
Gli Hits sono il progetto di Jennifer Weisberg insieme al batterista Brian Tester (già nei Ruby Pins) e al multistrumentista e visual artist Max Nordile. La band, in un certo senso, fa base a Oakland ma come spiega la label Paisely Shirt Records nella presentazione, le canzoni del nuovo album World of Dirt "funzionano come un ponte per mantenere un'amicizia a distanza, perché gli Hits sono una specie di scherzo a lungo termine in forma di flusso di coscienza, un'espressione sfrenata ma chiusa in sé stessa". Il loro suono lo-fi, scheletrico e discordante nasconde riflessi di melodie dolci e malinconiche sotto scariche elettriche, fughe silenziose e fantasmi



The Smashing Times - Tarts and Vicars
La musica degli Smashing Times incarna tutto ciò che amo dell'indiepop più autentico, imperfetto e appassionato. Il riferimento ai Television Personalities è già nel nome, le chitarre sono traballanti Flying Nun e le melodie sono di puro C86. Ora la band di Baltimora annuncia il nuovo album Mrs Ladyships and the Cleanerhouse Boys, in arrivo a novembre per K Records e anticipato dallo scanzonato nuovo singolo Tarts and Vicars. "Quante volte puoi davvero DAVVERO guardare Blow-Up da solo nella tua stanza? Perché non ti avventuri fuori dalla porta di casa e provi a dare un morso alla vita vera?".


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