There's a little stone in my heart

New Starts - More Break-Up Songs (2024)

Ricordo di aver letto una battuta di Darren Hayman, anni fa, in cui si diceva contento che una recensione di un suo disco “didn’t use the H word”, alludendo alla maniera abituale, e magari un po’ pigra, di presentare sempre il cantautore britannico come “l’ex cantante degli Hefner”, nonostante la sua carriera solista sia ormai infinitamente più lunga e varia di quella della sua precedente band.
La trilogia di album dedicati alle “new town” britanniche, quella speculare ispirata ai “thankful villages”, un disco costruito a partire da field recordings di vecchi stabilimenti balneari, un altro scritto e registrato tutto da solo a Firenze, in casa di Allo Darlin’, dodici canzoni dedicate ai dodici uomini che hanno messo il piede sulla luna, l’avventura synth pop dei The French, le innumerevoli collaborazioni con The Wave Pictures, Emma Kupa, Papernut Cambridge… Insomma, Darren Hayman avrebbe tutto il diritto che si parlasse della sua musica senza tirare ancora in mezzo una band sciolta da più di vent’anni.
Eppure, con il suo ultimo progetto chiamato New Starts e con questo nuovo album More Break-Up Songs, Darren Hayman sembra voler giocare d’anticipo e regalarci il suo disco “più Hefner” di sempre. Ci sono tutti gli ingredienti che ben conosciamo: melodie agrodolci e autoironia, piccole poesie asciutte e sferzanti, chitarre terse e consolanti, confessioni di una sincerità disarmante, e quella sua testarda voglia di uscire sempre dalle situazioni più amare e dolorose con l’immagine che ti stende, tagliando certi momenti proprio a metà: “Lie to mе like it's our first date / Kiss me likе I forgot your birthday, today”.
Dice Hayman: "Volevo far parte di nuovo di una band […] Di solito cerco musicisti che suonino in un modo a cui sono abituato. Questa volta invece ho cercato di lavorare sulle differenze e mi sono lasciato guidare dai caratteri delle persone. […] Anche se ho scritto io tutte le canzoni, volevo che appartenessero alla band mentre le arrangiavamo. Ho deciso che avrei detto 'sì' a ogni suggerimento degli altri musicisti, indipendentemente dal mio istinto”.
Dei New Starts fanno parte la chitarrista Joely Smith (già negli Adults e nei Fresh) e la sezione ritmica dei Tigercats, ovvero il bassista Giles Barrett e il batterista Will Connor. Grazie a loro, quello che poteva essere il disco “più Hefner” del Darren Hayman solista acquista qualche spigolo più intenso, qualche svolta improvvisa, un’energia che viene incanalata in maniera più decisa e sicura. Insomma, More Break-Up Songs è il classico caso in cui due più due fa cinque, e ogni parte dell’album sostiene e rinforza le altre. Stando a quanto racconta la press release, “ogni canzone di questo disco vuole essere l’equivalente tonale di una canzone del terzo album dei Velvet Underground”, e per quanto io non trovi nulla da eccepire, lascio ad altri il gioco di connettere punto per punto le due opere. Mi tengo stretto e mi basta Darren Hayman che canta ancora di rotture sentimentali, disillusioni e speranze, desideri e insoddisfazioni, corpi che si cercano e che si allontanano. “Faccio schifo, lo so, ma non è colpa di nessuno. Mi rattrista molto, ma devo elaborare questi fallimenti nelle canzoni e c'è sempre qualcosa da imparare. Cerco di scrivere canzoni sulle rotture che possano essere comprese da entrambe le parti. Non mi interessano canzoni soltanto cattive”. Non voglio rimuginarci troppo su, rimetto il disco dall’inizio, “Let's make a brand new start / Blame our drunk, stupid hearts”.


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